
Non si placano le polemiche sui prestiti ad hoc delle più celebri opere d’arte italiane in vista dell’Expo milanese; l’ultimo in ordine di tempo è l'”Uomo Vitruviano“, il famoso disegno di Leonardo raffigurante le proporzioni ideali del corpo umano inscritte nelle forme perfette, il cerchio e il quadrato, conservato nel Gabinetto dei Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Il disegno, databile al 1490, è stato scelto come opera “d’arte simbolo” della manifestazione mondiale, dopo il “no” del Ministero dei Beni Culturali allo spostamento dei “Bronzi di Riace” dalla Calabria, a cui si è poi aggiunta la tenzone tra Sgarbi e Antonio Natali, direttore del Museo degli Uffizi di Firenze, sulla possibilità di inviare la celeberrima “Nascita di Venere” dal capoluogo toscano alla Reggia di Venaria.
Polemiche, quindi, anche a Venezia dove la Soprintendenza per il polo museale veneziano appare spaccata sulla decisione del prestito del’opera, tra il secco rifiuto della direttrice del Gabinetto dei Disegni e Stampe, Annalisa Perissa, e la versione più possibilista della Soprintendente Giovanna Damiani, di cui si attende la definitiva risposta sulla questione nei prossimi giorni.
Il rifiuto al momentaneo spostamento dell’opera da parte della direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe è motivato dalla delicatezza del supporto, un foglio di carta con disegno a matita e inchiostro. Le condizioni per poter esporre l’opera sono molto rigorose, per non comprometterne l’integrità: temperatura e umidità devono essere strettamente controllate, la luce fredda di intensità inferiore ai 50 lux e comunque per periodi non superiori ai novanta giorni ogni cinque anni. Considerato, quindi, che l’ultima uscita dai caveau risale al 2013 proprio alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, in occasione della mostra “Leonardo Da Vinci. L’Uomo universale”, la prossima esposizione dell’opera sarebbe possibile solo a partire dal 2018, tre anni dopo la conclusione dell’Expo.
La soprintendente spingerebbe verso il prestito almeno per l’ultimo mese della manifestazione, ma Annalisa Perissa non sarebbe disposta a cedere; la direttrice vorrebbe rimettere la decisione agli esiti delle perizie dell’equipe di restauratori già inviati dal Ministero certa che, una volta conclusa l’analisi dell’opera, non potranno che certificarne la fragilità e negare a loro volta il prestito. Fatto sta che l’Expo milanese punta molto sulla figura di Leonardo, tanto da aver anticipato il titolo della prossima mostra, dal 15 aprile, a Palazzo Reale: “Leonardo Da Vinci, 1552-1559. Il disegno del Mondo” una mostra che conterà prestigiosi prestiti di opere da il Louvre e da Washington.
L’ultima parola spetta ora alla soprintendente Damiani, nel frattempo l'”Uomo Vitruviano” resterà al sicuro, nei caveau climatizzati del Gabinetto dei Disegni e Stampe delle Gallerie.