
Il valore della vita di un immigrato sembra essere di poco più di 5000 euro, questa la cifra pagata ai trafficanti di anime che ogni giorno senza scrupoli imbarcano uomini, donne e bambini sui barconi della speranza.
E il volume d’affari della malavita cresce vertiginosamente si parla di circa tre milioni di dollari. Solo nel weekend, a Pozzallo in provincia di Ragusa sono stati fermati sei scafisti che arrivavano con due barche piene di 500 migranti, ma si calcola che dall’inizio dell’anno siano più di 138, quelli arrivati in Italia solo in questo porto. La questura continua ad indagare per scoprire di più su chi organizza questi viaggi e su come vengono ingannati questi poveri passeggeri. Anche il giubbotto di salvataggio sembra essere un lusso, pagato 500 euro in più da chi vuole indossarlo.
Un business che colpisce i più poveri e disperati, molti provenienti anche dalla Siria, vittima del nuovo terrorismo dell’ ISIS. Si analizzano i video del viaggio e si cercano i responsabili, ma sembra una lotta senza risultati, perché ogni giorno questa processione continua e sembra non avere mai fine. I migranti viaggiano in condizioni disumane, su barche non omologate e spesso vengono abbandonati al confine con le acque italiane, lasciati in balia del tempo e delle mareggiate. Tante volte neanche la guardia costiera riesce ad intervenire in tempo, con la conseguenza che numerosi bambini muoiono dal freddo, dalla fame, dal caldo. Appena arrivati in Italia vengono poi accolti, accuditi e ospitati in varie strutture tra alberghi e case d’accoglienza nell’attesa delle pratiche di rimpatrio.
Solo un anno fa ricordiamo la tragedia che ci fu a Lampedusa, dove morirono 366 anime, e ancora oggi sull’isola si ricorda la morte e il dolore che non si può dimenticare. Una città Lampedusa, ormai esausta, che lotta per i suoi diritti ma che dimostra sempre tanta umanità verso questi sfortunati.
Nella commemorazione dello scorso 3 Ottobre, sono arrivati tanti superstiti a ricordare i loro compagni morti, e fischi e urla si sono alzate contro il Governo e il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz. L’apertura del nuovo centro di accoglienza fa indignare i lampedusani, che vedono in futuro accollarsi di nuovo tutto il problema degli sbarchi, e accusano le istituzioni anche le locali di non fare abbastanza per un isola che sta ormai procedendo verso il fallimento. Tutti gli sgravi fiscali e i vantaggi dati all’isola non potranno mai colmare la sofferenza che si vive in quel luogo, questo ci tengono a ricordarlo gli abitanti del posto.