
“Se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va a Maometto, allo stesso modo se il pubblico non va a teatro è il teatro che va dal pubblico”. Questo semplice assunto, rivisto e corretto dalla sagace ironia del drammaturgo Manlio Santanelli, ideatore della rassegna teatrale de“Il Teatro cerca casa”, sembra funzionare molto bene, a giudicare dal traguardo della terza stagione, raggiunto con successo dalla kermesse artistica.
Ma andiamo con ordine, la manifestazione di teatro itinerante nasce nel 2012 da un’idea di Manlio Santanelli, con il supporto di Livia Coletta e Ileana Bonadies, e nasce soprattutto dall’esigenza di dare spazio e voce ai tanti talenti della scena teatrale che, per contingenza del difficile momento economico e culturale, non trovano luoghi dove esprimersi. Allora perché non fare “economia” sugli eccessivi costi della canoniche strutture teatrali e trasferire, come si faceva un tempo, le messinscene negli spazi domestici? E così grazie alla partecipazione di artisti, registi, appassionati e nostalgici delle luci della ribalta, questo piccolo grande progetto ha preso sempre più piede fino a diventare un solido punto di riferimento per il pubblico partenopeo. Basti citare alcune cifre della passata edizione: 3.000 spettatori, 25 appartamenti ospitanti, numerosi artisti da tutta Italia, in più quest’anno ci sono alcune interessanti novità: la collaborazione con la scuola di teatro delle giovani leve dell’Elicantropo, la sezione musicale affidata alla direzione artistica di Paolo Coletta e il laboratorio di formazione dei giovani critici teatrali del web.
Dunque con queste ottime premesse oggi, in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova stagione della rassegna, è stato reso noto il ricco cartellone delle tanto attese performance che vedremo nel corso dell’anno. Quindi pronti via ai posti di partenza, inizia la maratona teatrale con tante interessanti tappe lungo il cammino. Partiamo dagli appuntamenti dei mesi di settembre e ottobre, ad aprire le “danze” nell’ambito del Forum delle Culture sarà sabato 27 settembre lo spettacolo “E te dico core, core” con Fausta Vetere e Corrado Sfogli, insignito anche del premio “Biglietto d’oro”, si prosegue poi con “Giro di vite”, tratto dal romanzo di Henry James, con Margherita Di Rauso che debutterà il 3 ottobre con un monologo dalle tinte gotiche. Si prosegue poi con la data del 6 ottobre che vede protagonista Rino di Martino in “Mamma, piccole tragedie minimali” di Annibale Ruccello, incentrato sulla figura di tre madri “sui generis”.
Ancora, martedì 7 ottobre va in scena la piéce musicale “In viaggio con Papele” con Roberto Giordano e Monica Assante, un omaggio al grande Raffaele Viviani. Spazio anche alla musica venerdì 10 ottobre con “Ella e Louise, omaggio a Ella Fitzgerald e Louis Armstrong” con Carlo Lomanto ed Emilia Zamuner e alle sperimentazioni musicali si accompagnano quelle del movimento con le coreografie di “A concert of Dance” eseguite dal Performing Art Groups di Movimento Danza, venerdì 24 ottobre. Nei mesi successivi (con date ancora da definire) se ne vedranno ancora delle belle, a partire dall’emozionante viaggio attraverso le memorie dello scomparso commediografo Annibale Ruccello, grazie alla regia e all’interpretazione di Cristina Donadio che metterà in scena “Da questo tempo e da questo luogo, 25 rose dopo”, un pezzo di storia e di vita del teatro italiano che rivive proprio tra le mura dove l’attore ha abitato. Per continuare poi con i toni grotteschi del monologo di Santanelli “Il Chiodo fisso”, con Annarita Vitolo, e poi lasciarsi trasportare nel delicato e intenso mondo del “Giunco Mormorante”, il romanzo di Nina Berberova da cui Linda Dalisi ha tratto la rappresentazione “Il giunco mormora, protesta” con Valentina Vacca. E parlando dei grandi artisti del panorama partenopeo, non poteva mancare Vincenzo Gemito, lo scultore a cui Fabio Cocifoglia dedica “La stanza di Gemito”.
Ma non finisce qui perché il cartellone di quest’anno vanta anche il ritorno della grande Fausta Vetere con “All’ombra della sera”, affiancata dal maestro Corrado Sfogli. Tanti nomi noti che tornano, acclamati dal pubblico, ma anche altrettante belle novità come l’esordio di Giovanni e Matteo Mauriello, padre e figlio che mettono in scena “Pulcinella e compagnia bella”, un racconto di formazione che ci mette di fronte le maschere che ogni giorno indossiamo, un confronto generazionale che mette in luce il nostro io più vero.
E rimanendo nel minato campo della psicologia, incontriamo Gea Martire in “Son tutte belle le mamme del mondo?” diretta da Manlio Santanelli. E assieme a tanti altri spettacoli, che sono elencati sul sito http://ilteatrocercacasa.it/site/ ci sarà anche il grande Renato Carpentieri con “Il cielo stellato”, omaggio al filosofo Immanuel Kant, attraverso le vicende del suo servo.
E proprio da Carpentieri arriva un monito sul preoccupante stato di salute del teatro italiano, e partenopeo, e sull’unica cura possibile: continuare la ricerca sul teatro in tanti, diversi modi perché citando Santanelli: “Il teatro è come una pianta che va nutrita, rafforzandone le radici, altrimenti muore”. Ricordiamo che la rassegna de “Il Teatro cerca casa” va in scena nelle abitazioni della città di Napoli e provincia e l’indirizzo di queste ultime viene comunicato agli spettatori privatamente. Per info e contatti: info@ilteatrocercacasa.it