
Nella trentottesima giornata del campionato di
serie B l’
Avellino vince in casa contro lo
Spezia e si rimette dentro i
play-off.
Due a zero per i lupi il risultato finale. Gol nel primo tempo del bulgaro Andreone e del veneto Eros, difesa e portiere che respingono la controffensiva degli spezzini sorpresi da tanto ardore e tanti ottimi propositi per le ultime quattro partite. Il calendario sembra favorevole ai verdi, il trend pure, la riforma tattica in atto pure, il trasporto popolare pure, il fiore del destino finalmente attaccato solo ai piedi e alle zucche dei ragazzi un po’ lunatici di mastro
Rastelli.
La Juve Stabia dei giovincelli perde a
Bari la ventiquattresima partita del suo monotono campionato senza far molto per attenuare lo
zero a tre finale, senza far nulla per tentare di disturbare il sereno ricevimento organizzato dai trentamila cristiani in sollucchero del
San Nicola.

Altre di B: il
Palermo festeggia la promozione davanti al suo pubblico e non aggredisce il
Lanciano fu mitica Frentana che porta via un punto prezioso, l’
Empoli vince contro il
Crotone e consolida il secondo posto buono per la promozione diretta, il
Latina non abbandona l’idea del secondo posto e batte la
Ternana, il
Modena vince ancora e si domicilia dentro i
play-off in attesa della residenza, la
Reggina becca tre punti di penalizzazione amministrativa e retrocede matematicamente.[divider]La
trentanovesima giornata va in atto di martedì sera, altro turno infrasettimanale intromesso per accelerare il cammino del torneo e finire l’ordinario entro il 31 maggio.
L’
Avellino ha l’occasione di solidificare i propri sogni in casa contro il
Trapani compagno di promozioni negli ultimi tre anni. La
Juve Stabia gioca a
Novara per dovere d’ufficio, per valorizzare qualche giovane dell’organico, per scavalcare la quart’ultima tappa del calvario e segnatamente la penultima in trasferta.

Le vespe, da cui cominciamo per praticità di cronaca, sul campo sintetico del “
Silvio Piola” di
Novara desolatamente barbagliante di luce fredda, affrontano i locali in cerca di ristoro psicofisico e di punti salvezza. Se le vespe avessero fatto di più, molto di più, nelle trentotto partitacce precedenti, questo sarebbe uno scontro salvezza con tutti i crismi. Invece non è neanche uno scontro (nel senso sportivo del termine, visti i tempi di gastoni carogna e carogne Nerone meglio precisare…) ma solo un incontro dal finale già scritto. Gli azzurro savoia dovevano vincere e gli azzurro savoia vincono, senza dannarsi più di tanto per corrompere gli avversari. Una firma per tempo, entrambe vergate dall’attaccante più valente, l’argentino (ma anche italiano)
Gonzàlez detto “Speedy” (Gonzales) per la sua rapidità di passo e di dribbling. La prima al minuto 22 su appoggio di petto del difensore stabiese Guarino, omaggio che Speedy nobilita con un virtuosissimo pallonetto di esterno sinistro spalle alla porta che uccella il povero portierino
Viotti. La seconda all’ultimo secondo di partita su contropiede e scavalcamento palla al piede del povero
Viotti in uscita senza speranza. Due biscottini di
Novara che i ragazzi venuti dal sud accettano senza complimenti e senza offrire in cambio neanche un biscotto di
Castellammare. In mezzo ai due pasticcini c’è poco di gustoso, quasi nulla. Per parte stabiese segnaliamo la buona volontà del giovane
Doukara e la cattiva volontà degli adulti immaturi
Mezavilla e
Contini, latori di due gomitate nel giro di un minuto a due avversari che cadono al suolo senza opporre resistenza. Espulsi tutti e due e
Juve Stabia in nove uomini negli ultimi tre minuti ufficiali. Il Novara di mister
Aglietti prende i tre punti obbligati e aggancia il
Varese coinvolgendolo nel quartultimo posto della classifica bassa. La
Juve Stabia di capitan
Braglia ormai “scuffiato” giochicchia meglio dei piemontesi quasi lombardi nei minuti iniziali del secondo tempo ma tira in porta con velleità concrete solo una volta in novantasette minuti. La terza vittoria di campionato sarà cercata sabato contro il
Crotone? Mah! Così si rischierebbe pure un favore ai cugini delle montagne…[divider]

Nella conca più urbanizzata fra le conche delle montagne d’Irpinia, in una serata fresca come solo una fresca serata irpina di metà maggio,
l’Avellino cerca una vittoria che ne confermerebbe l’ottimo slancio preso nelle ultime due partite interne vinte entrambe contro due dirette concorrenti per lo stazionamento in sede
play-off. L’avversario di serata è il
Trapani di R.R.
Boscaglia che ancora si barcamena nel club dei prossimi alle seconde sei e quindi all’integrazione estiva di spareggi per la serie superiore. I valligiani del Belice in realtà dovrebbero quasi esclusivamente vincere per sperare ancora nel salto doppio. Anche i valligiani del Sabato sarebbe bene che vincessero, sebbene mastro
Rastelli alla vigilia del doppio turno casalingo abbia dato disponibilità a firmare per quattro punti. Ma siamo sicuri che l’ipertattico e pretattico
Rastelli l’ha detto solo per non caricare i suoi ragazzi di pressioni strizza(palle)cervello. Fatto sta che al
Partenio-Lombardi in buon numero di avventori salgono in campo dal bunker spogliatoio ventidue pedatori fortemente motivati, pronti a darsele e prenderle senza smancerie e senza preamboli.
Avellino nella nuova versione
Togni-diretta, con difesa armonica, attacco grosso e centrocampo fino.
Trapani in tenuta zonista classica anni ‘90 e con lo stoccatore
Mancosu a guidarne gli impeti offensivi.[divider]

Dopo trenta secondi di studio lo zero a zero già finisce, è
Gigione Castaldo a portare in vantaggio i verdi con un ribadimento in porta non agevole dopo tiro non irresistibile di
Galabinov valorizzato dalla goffaggine sdraiata dell’estremo
Nordi. I seguaci del lupo non credevano di dover già esultare ma non per questo si sottraggono all’urlo di prammatica. La contesa diventa in leggera discesa per i lupi affamati, i trapanesi in effetti sembrano accusare il colpo a freddo quantunque col passare dei minuti e con la difesa meno avventurosamente alta gli interpreti di
Boscaglia cominciano a stare meglio al gioco. Occasioni gol per verdi e granata non mancano, così come episodi controversi in area di rigore dei secondi; insomma la sfida è aperta, divertente e appassionante. Si arriva senza pause al
minuto 28, quando il tappetto mancino di piede ma destro di fascia
Nizzetto in taglio incisivo dentro l’area dei verdi prima ammicca il portiere
Seculin all’uscita, poi ne mette in scena l’impatto fiondandosi per terra a quattro di bastoni senza che il gatto goriziano ne possa davvero graffiare i polpacci. A giudizio nostro sarebbe simulazione e ammonizione di
Nizzetto furbetto, a giudizio dell’arbitro è rigore e ammonizione del gattaccio stizzito. Il centravanti
Mancosu spiazza
Seculin e fa uno a uno. Adesso l’andamento di gara potrebbe cambiare a favore dei pareggianti, e invece cambia a favore dei pareggiati. I verdi infatti non si demoralizzano, gli organizzatori
Togni e Ciano non smettono di organizzare per i compagni e così
Andreone il bulgaro al
minuto 45 del tempo sfrutta l’assistenza di
Ciano per battere ancora
Nordi dal vestibolo centrale dell’area di rigore, aiutato nell’impresa dal tallone sinistro di
Rizzato che malefica la traiettoria della palla e benefica l’animo nostro. Il primo tempo si chiude con un contropiede dei verdi inopportunamente interrotto dal duplice fischio del puntuto
Ghersini di
Genova arbitro di nuova fama. Comunque,
due a uno per l’
Avellino che si ritrova sesto in classifica alle nove e venti della sera…[divider]

Il secondo tempo inizia con un ritmo leggermente più lento rispetto a quello del primo, un rhythm and blues ingentilisce il rock and roll dei primi tre quarti d’ora di spettacolo e fa da colonna sonora ad una trama meno forsennata ma più profonda. E’ pur sempre un bel vedere e un bel sentire, le due squadre sono più attente rispetto alla prima parte ma non lesinano incursioni in avanti di complesso o in assolo. Il
Trapani giocoforza deve menare le danze e lo fa a pieno organico, l’
b si difende e contrattacca appena ne intuisce il momento. Al
minuto 60 gli ospiti tignosi riescono a pareggiare di nuovo i conti con il puntero meno pregiato
Abate, che in piena area gira al volo di destro un cross dalla sua destra di
Basso e fa pure il gol dell’ex. Sul tiro di
Abate Seculin fa il gatto, gatto Silvestro però, impappinandosi fra braccia e gambe e lasciando interdetta la curva sud alle sue spalle. Il
Trapani e i trapanesi al seguito festeggiano il giusto e si riversano nella zona rossa dei lupi a cercare la vittoria.
Seculin è manifestamente intontito dall’errore sul gol del pareggio e incoraggia implicitamente i granata a tirare da lontano. E su un tiro radente dai trenta metri buono ma non certo imparabile il gatto rintronato dei lupi si fa di nuovo superare ma viene salvato dal palo interno. Il pallone, soprattutto quello non ultramilionario, non è però faccenda sempre razionale; e allora, proprio nei minuti più favorevoli agli ospiti,
Gigione Castaldo cattura una palla vagante al limite del perimetro ospite e si inventa una sassata a mezza altezza che scuote la tela di
Nordi e gli animi impauriti dei fedeli sugli spalti.
Tre a due! Paure casalinghe esorcizzate e palla al centro.[divider]Mancano venti minuti alla fine e tutto il contesto chiassoso ed eccitato lascerebbe convincersi che un altro gol degli ospiti sia eventualità sostanzialmente impossibile. Lo stesso
Trapani si ributta in avanti ma non ci crede più di tanto, lasciando inoltre ampi spazi ai contropiede dei rastelliani i quali, per stanchezza e per dabbenaggine un po’ e un po’, li consumano tutti senza profitto. Al
90esimo l’arbitro dichiara quattro minuti di recupero e tutti i cuori irpini si preparano a festeggiare la fondamentale vittoria di gioco e di carattere. Ma il destino dei verdi purtroppo è ancora neghittoso, forse se ne accorge
Rastelli che, dopo aver già tolto il regista
Togni e il suo aiuto
Ciano per gli operatori di corsa
D’Angelo e
Angiulli, toglie pure
Castaldo stremato per il difensore
Peccarisi e lo fa non solo per la gloria del goleador dai gol solo impossibili. Fatto sta che al secondo di recupero due ingenui in maglia verde stringono troppo su un granata senza prospettive di passaggio in zona non lontana dal territorio di Seculin; l’arbitro giammai casalingo fischia un fallo che forse è solo apparente e il
Trapani può tirare un calcio franco da posizione centrale. Se ne occupa d’emblée il francese
Yaisien, subentrato cinque minuti prima al calabrese
Abate, che colpisce di interno destro e invoglia il pallone a superare la barriera e a planare verso la porta di
Seculin già in volo. La traversa respinge la pretesa del francesino sconosciuto e la rimette alla mischia d’area, il resto lo fa il muflone d’area
Mancosu che ci mette le corna beffarde per anticipare tutti e segnare il
tre a tre con
Seculin frattanto atterrato ma ancora a gattoni. Entusiasmo e incoraggiamento fra i trapanesi. Scoramento e fastidio fra gli avellinesi. Fastidio che non impiega molto a degenerare in rabbia e a cercare sfogatoio nell’arbitro
Ghersini, alla fine della giostra pubblicamente accusato di diverse mancanze. A nostro parere l’arbitraggio non è stato dei migliori, ma farsi recuperare tre volte in casa non può essere (grave) colpa imputabile solo ai fischi e ai non fischi dell’impettito giudice di gara genovese. Alle dieci e mezza della sera l’
Avellino è decimo in classifica, il gol di
Mancosu lo ricaccia maledettamente fuori dalle seconde sei e dalla terra promessa. Sabato pomeriggio c’è il
Modena, sorprendente e gasatissimo, fuori casa. Vincere, forse anche non perdere, possono essere i soli modi per non sacramentare in vacanza anticipata.[divider]