Dal 29 aprile 2014 in sala “Il venditore di medicine” di Antonio Morabito, documentarista alle prese con il suo secondo lungometraggio; il primo è stato Cecilia nel 2003. Il film presentato quest’anno in Fuori Concorso al Festival di Roma, scritto dal regista insieme ad Amedeo Pagani e Michele Pellegrino, distribuito da Cinecittà Luce, sarà proiettato in 50 sala italiane. Tra gli interpreti Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Evita Ciri, Roberto De Francesco, Ignazio Oliva, Marco Travaglio, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano nei panni dell’antipatico professor Malinverni e Roberto Silvestri, critico cinematografico nei panni del giudice. «Se il mio contributo può suscitare maggiore curiosità su una pellicola importante ben venga», commenta Travaglio. Si parla dello strapotere delle industrie farmaceutiche, di truffe, di medici corrotti, di pazienti usati come cavie; in due parole di comparaggio farmaceutico. Protagonista di questa storia è Bruno (Claudio Santamaria), un cinico informatore medico della “Zafer”, un’importante azienda farmaceutica. In accordo con un gruppo di medici, fa prescrivere i suoi farmaci in cambio di viaggi, soldi e favori. Tutto questo perché la sua azienda sta affrontando i tempi della crisi e decide di fare dei tagli al personale: solo i più efficienti resteranno. Bruno pur di non perdere il suo posto di lavoro è disposto a ingannare, mentire, comprare e truffare. Il film ha vinto un premio come miglior soggetto perché ha “il dna del coraggio”. [divider]«È qualcosa che riguarda ognuno di noi – spiega il regista – Non è un’inchiesta ma una narrazione basata su fatti reali. Stiamo parlando del nostro medico e delle persone che vanno a parlare con lui prima che noi entriamo nel suo ambulatorio». C’è dell’autobiografia nella storia: l’idea nasce a seguito di un’esperienza provata in prima persona da Morabito. Suo padre si ammalò e lui si dovette preoccupare della ricerca di un dato farmaco: di come venisse prodotto e come venisse immesso sul mercato. Perché vengono consigliati e prescritti solo taluni farmaci nonostante abbiano le stesse proprietà strutturali e la stessa composizione chimica di altri? La risposta è nel film.[divider]Guarda il trailer del film [divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui