Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo ha stanziato 135 milioni, con il decreto n.5 del 2014firmato dal neo Ministro Dario Franceschini, per il patrimonio culturale: per restauri di beni archeologici e paesaggistici del Mezzogiorno. Quarantasei interventi, tutti immediatamente cantierabili, previsti in Campania, Sicilia, Puglia, Calabria. Rispettivamente, per tali Regioni sono stati destinati 43,1 milioni (Campania), 33,7 milioni (Sicilia), 31,8 milioni (Puglia) e 26,8 milioni (Calabria). Manca all’appello la Basilicata, già troppo ricca per rientrare nella cosiddetta “Area convergenza”, e la città di Salerno a proposito della quale scatta subito la polemica. Agli interventi sopra citati bisogna annettere gli 87 interventi già sovvenzionati con una cifra pari a 221, 52 milioni, stabilita a settembre 2013. Questa operazione si inserisce all’interno del programma “Grandi attrattori culturali, naturali e turismo”, coordinato dal MIBACT. [divider]Per la Campania si interverrà su Reggia di Caserta, Carditello, Villa Campolieto, l’abbazia di Montevergine e il Castello di Francolise. Per la Calabria operazioni in Cosenza, Catanzaro, parco archeologico di Vibo Valentia e Gerace. In Puglia per la Fòcara a Novoli e per il Museo dell’Audiovisivo, sito in Bari. Per la Sicilia sono previsti interventi a Ragusa, Siracusa, Trapani e presso l’area archeologica del Bosco Littorio di Gela. La contestazione per quanto concerne la città di Salerno, comprendente Paestum, la Certosa di Padula e l’area archeologica di Elea-Veila, c’è stata a seguito dell’osservazione della senatrice del pd Angela Saggese, che ha pregato il governo di non attuare decreti e leggi sono in casi di emergenza, ma di salvaguardare e tutelare le bellezze e ricchezze paesaggistiche, monitorandole quotidianamente e prevenendone effetti spiacevoli.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui