
In occasione dei 10 anni della morte del ciclista, arriva in sala “
Pantani”, il documentario sul “Pirata”
Marco Pantani, girato da
James Erskine. Sarà distribuito solo il
17,
18 e 1
9 febbraio, presso i cinema appartenenti al circuito The Space. Circa 46 le sue vittorie, tra cui ricordiamo nel 1
998 il Giro d’Italia e il Tour de France. Dal ’99 l’inizio della discesa verso gli inferi. In quell’anno, infatti, a Madonna di Campiglio fu espulso dal Giro d’Italia perché, secondo le analisi, l’ematocrito era del 52% (il limite massimo era circa il 5o%). Abbandonato da tutti, bombardato dai media, il Pirata con la bandana in testa e la maglia rosa, o gialla, telefonò in quello stesso anno al giornalista
Gianni Minà chiedendogli di intervistarlo. [divider]Dal 2000 al 2003 la depressione; l’anno dopo, precisamente il 14 febbraio 2004, Marco Pantani muore presso il Residence Le Rose di Rimini all’età di 34 anni. La causa, su cui si è sempre molto discusso, sarebbe stata un arresto cardiaco dovuto all’uso eccessivo di sostanze stupefacenti. Dalle stelle alle stalle: qualcuno aveva deciso che la sua credibilità e la sua fama dovessero esser risucchiati in un buco nero in un tempo molto rapido. Rabbia, frustrazione, vergogna sono stati i sentimenti provati da chi, forse non era un santo, ma neanche l’uomo che fu descritto. Ad un tratto, Marco Pantani vide crollarsi addosso un muro e non c’era più nessuno, o quasi, disposto ad ascoltarlo o sorreggerlo. Commentò il difficile momento con queste parole: «
Qualcosa che ti colpisce nell’anima. A livello morale questa volta si parte da molto più basso». Perché il vero problema non fu non vincere ancora il Giro d’Italia, quanto dover esser guardato con occhi diversi da chi aveva riposto in lui speranze. Ed è stato ancora più difficile, probabilmente, accettarlo dopo 19 anni di carriera. Il paradosso fu proprio che lui, come altri atleti, qualche anno addietro, avesse reclamato la pulizia nel suo ambiente: furono i primi a fare i controlli del sangue, proprio con la volontà di sconfiggere il doping. Il valore di ematocrito superiore a 50, risultava essere, infatti, dannoso per la salute. E sono stati quegli stessi controlli che avrebbe voluto rifare nel ’99; peccato che nessuno gli concesse un altro prelievo. Vero è che, in quegli anni, un riesame non era previsto dal regolamento. Quali furono le reali cause di quella caduta a picco in un abisso, non sono mai state chiarite, ma proprio in quegli stessi anni iniziarono le prime scommesse e dunque gli interessi delle società. «S
i è cominciato a scommettere quest’anno 200 miliardi di scommesse», affermò il Pirata nell’intervista con Minà. Ad ogni modo, e su questo ci sono pochi dubbi, Marco Pantani ha pagato un prezzo troppo caro per delle vicissitudini che riguardavano tutto l’ambiente. Pantani era “la regola”, per molti versi, fu l’”eccezione” quando regalò agli italiani momenti indimenticabili.[divider]