
La quarantunesima giornata del campionato di serie B rimanda generosamente alla quarantaduesima, cioè all’ultima e sospiratissima, per chiarire tutto quello che ancora c’è da chiarire. Fin’ora la cassazione è intervenuta per sentenziare “solo” quattro fatti, la promozione del Palermo e la retrocessione di Juve Stabia, Reggina e Padova. Resta da giudicare la seconda promozione diretta, gli ultimi posti buoni per accedere agli spareggi e l’ultimo buono per salvarsi senza spareggiare. In lizza per qualcosa ci sono ancora tredici squadre e allora addio “camarille spagnole” una volta mani invisibili ma tangibili delle ultime giornate. Almeno così crediamo e speriamo. Buona la formula del campionato, ottima per salvaguardare l’interesse generale e indispensabile per prevenire le pessime abitudini nostrane in fatto di pallone e non solo. Estendere play-off e play-out alle nostre vitacce potrebbe essere una buona terapia per vincere l’indifferenza e giocarsi con onestà ogni partita; chissà, forse ci sarebbe bisogno di un nuovo regolamento meno rassegnatamente cristiano e definitivo…[divider]Le due campane fanno partite diverse nei ruoli ma simili nel copione generale. La Juve Stabia va a farsi una camminata a Brescia solo per far giocare la sua gioventù più lusinghiera, l’Avellino gioca al Partenio-Lombardi contro una Reggina troppo giovane e già retrocessa proprio come gli stabiesi. Non è un caso forse che entrambe le partite finiscono con tre gol di scarto, quattro a uno per il Brescia e tre a zero per l’Avellino.
Altre di B: il Palermo vince a Terni e raggiunge quota 85 punti. L’Empoli pareggia a Cittadella e deve aspettare l’ultima per togliersi dalle mazzate, il Latina vince a Cesena per cercare di togliersi anzitempo dalle mazzate ma sarà complicato; il Crotone recupera il Trapani/Mancosu e si mette benone, il Siena retrocede il Padova e non vuole pensare agli arretrati, lo Spezia vince contro il Bari e lo supera di un punto. Novara e Varese decidono di non interrompere per il momento il loro amplesso pericoloso.
Nota a margine (ma non troppo): due partite falsate dalla regola ebete del “rigore ed espulsione”. Cittadella-Empoli e Spezia-Bari le vittime.[divider]Nell’ultima puntata esterna della stagione la Juve Stabia dei ragazzi va a fare un’amichevole al “Rigamonti” di Brescia e se ne torna con quattro (concreti) gol nel sacco e qualche migliaio (teorico) di euro in più in saccoccia per via della valorizzazione dei ragazzi Guarino, Mileto, D’Ancora ed Elefante. La partita è stantia e prevedibile col Brescia delusione d’annata che, a sua volta arricchito da alcuni primavera, arriva agevolmente nelle terre di Viotti portierino innocente. Dopo venti minuti già due a zero per i lumbard e tanti saluti ai sette pazzoidi ultras stabiesi al seguito. Di Scaglia e Budel di rigore le marcature. Nel secondo tempo le vespe prima prendono il terzo dal promettente Morosini e poi segnano quello della bandiera con l’ottimo Doukara che si mostra pure preciso colpitore di capoccia. A cinque minuti dalla fine l’inglese di Manchester Benali trova la porta vuota per fare allo Stabia il quarto di giornata e il settantottesimo dell’infausto campionato. Venerdì sera le vespe finiranno l’agonia contro il Carpi e si spera che tutto ricomincerà ad assumere una veste più ordinaria.
All’Avellino rabbioso che vince facile contro la Reggina triste restano novanta miserabili minuti per continuare a sognare. Ormai il sogno collettivo del popolo biancoverde è stato analizzato e sviscerato nei suoi conflitti psichici e nei suoi fondamenti erotici, l’inconscio è diventato consapevolezza della grande occasione forse sprecata e per liberarsi finalmente l’anima dai pudori catto-difensivi il popolo convenuto domenica sera non ha più potuto fare a meno di cantare, con gola piena e cuore stretto, il ritorno nella terra promessa al dio del pallone e a quello meno influente. Servirebbe un incastro di fatti machiavellico, o meglio tendente al romanzesco rivoluzionario visto che l’aiuto ai lupi dovrebbe venire dalle vittime sociali designate ma con ancora voglia di lottare per sottrarsi al destino dei vinti. Novara, Cittadella e Varese, compagne di terre lontane, mai come in questo momento siamo vicini alle sorti vostre…Forza e coraggio![review]