Astenersi “spilucchiatori” inappetenti di briciole teatrali, la quarta stagione del Nuovo Teatro Sanità , (al via dal 14 ottobre) presentata oggi alla stampa e alla presenza dell’Assessore alle Politiche Giovanili Alessandra Clemente, si preannuncia ricca di abbondanti “portate”, come si evince chiaramente dallo slogan: “All you can eat”, “tutto quello che puoi magiare” che mette al primo posto la cultura come cibo per il cuore e per la mente, che può saziarti.
Una realtà, quella del collettivo di Piazzetta San Vincenzo, ormai consolidata e costantemente impegnata nel rilancio culturale e nella diffusione del senso civico, in un quartiere non privo di criticità, quale è il quartiere Sanità di Napoli.
Tanti e tutti di grande spessore, i nomi presenti in cartellone da Renato Carpentieri a Nello Mascia, da Enzo Moscato a Toni Servillo e tanti altri che completano il programma completo della stagione.
Nonostante la recente bocciatura da parte del Mibact, che non ha riconosciuto al teatro il valore sul piano culturale, il Nuovo Teatro Sanità, fortemente appoggiato e finanziato da Roberto Saviano, resiste, persiste e rimarca il suo credo che consiste nell’evitare gli sprechi, pagare il giusto, e soprattutto scegliere con consapevolezza, i principi giusti per alimentare e far crescere il “bistrattato” comparto teatrale.
Un esempio da seguire quello del Nuovo Teatro Sanità e di tutti i ragazzi che ci lavorano e fanno sì che questo luogo sia un punto di riferimento alternativo per i fruitori dell’intrattenimento, un valido incubatore per i nuovi talenti, familiare luogo prescelto e amato per i veterani della scena teatrale e desco luculliano per l’affamato pubblico.
Si parte il 14 ottobre con una coproduzione del Nuovo Teatro Sanità con il Goethe Institut, che presentano Noi non siamo barbari! di Philipp Löhle, drammaturgo tedesco, che si è distinto per i suoi testi dal carattere acido e surreale. A rivelarlo in Germania prima e in Francia poi, il testo Genannt Gospodin. Proprio con Detto Gospodin (nella traduzione in italiano), interpretato da Claudio Santamaria, la drammaturgia di Philipp Löhle è giunta, nella passata stagione teatrale, al Teatro Bellini. Löhle ritorna a Napoli grazie al Goethe Institut, con un nuovo progetto, che vedrà coinvolti gli attori della compagnia del Nuovo Teatro Sanità, diretti da Mario Gelardi. Si prosegue dal 21 al 23 ottobre con Fuje Filumena, riscrittura al maschile del mito di Filumena Marturano, scritto e diretto da Peppe Fonzo e interpretato da Luigi Credendino. L’11, 12 e 13 novembre, sarà la volta del progetto On stage H24, a cura di Carlo Caracciolo e Fabiana Fazio. Prendendo spunto da quello che si chiama Kino Kabaret, ossia un evento, in genere di una settimana, in cui filmmakers da tutto il mondo si incontrano in un luogo, il Kino Lab, e girano cortometraggi in tempi brevissimi (di solito round di 24/48/72 ore), nasce l’idea di creare qualcosa di simile che abbracci però l’ambito teatrale.
Il 19 e 20 novembre va in scena Tomato soap. Teatronovela sulla violenza di genere in un’unica puntatadi Lydie Le Doeuff. Protagonisti saranno Gianni e Gilda, due pupazzi di gommapiuma a grandezza naturale. Dal 9 all’11 dicembre torna Sonata napoletana per topi e bambini, spettacolo realizzato da Michele Danubio con la compagnia giovane del Nuovo Teatro Sanità e la partecipazione di Laura Borrelli. Si prosegue dal 16 al 18 dicembre con Niente fiori ma opere di bene, drammaturgia seriale di Mario Gelardi, che riprendendo i tre personaggi, le tre bizzoche interpretate da Carlo Caracciolo, Luigi Credendino e Ciro Pellegrino, ne La terza comunione, le contestualizza nell’occasione di un funerale, dove il binomio amore e morte sarà il vero protagonista della scena. Si riprende il 6, 7 e 8 gennaio con Ria Rosa – Il viaggio, che vedrà in scena Antonella Romano e Rino De Masco, al pianoforte il maestro Giosi Cincotti, per la regia di Rosario Sparno. La stagione prosegue con Quei ragazzi del 96. Boys in the band, scritto da Claudio Finelli, con Antonio Agerola, Carlo Caracciolo, Riccardo Ciccarelli, Fabiana Fazio, Fabio Rossi, per la regia di Fabio Rossi e Carlo Caracciolo. Tra le grandi novità della stagione 2016-17, dal 20 al 22 gennaioL’intervista di Alberto Moravia per la regia di Renato Carpentieri. Dal 27 al 29 gennaio, arriva sul palco del Nuovo Teatro Sanità Tempo che fu di Scioscia di Enzo Moscato, con Tina Femiano e la compagnia giovani del Nuovo Teatro Sanità diretti da Gelardi. L’11 e 12 febbraio sarà la volta di Cenere’, da La gatta Cenerentola di Basile, Cenerentola dei fratelli Grimm e Perrault, con Ilaria Delli Paoli, Roberto Solofria, Valeria Impagliazzo, Claudia Gilardi, per la regia di Rosario Lerro e Luigi Imperato. Ancora il 3, 4 e 5 marzo,Idroscalo 93. La morte di Pier Paolo Pasolini scritto da Mario Gelardi, con Ivan Castiglione e Riccardo Ciccarelli, le musiche originali di Mariano Bellopede, per la regia dello stesso Castiglione.
La programmazione prosegue nel mese di marzo, il 10, 11 e 12, con Requiem per due Serve, liberamente tratto da Jean Genet, con Franco Iavarone, Stefano Ariota e Fabio Brescia, requiem originale scritto da Paolo Coletta, la direzione dello spettacolo è dello stesso Brescia.
Dal 20 al 26 marzo, un’intera settimana al Nuovo Teatro Sanità sarà dedicata a Teatri Uniti, con due spettacoli: Una serata con Toni Servillo e Magic People di Giuseppe Montesano, con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli; il progetto Teatri Uniti alla Sanità prevede inoltre una serata di incontro aperta al pubblico, nella quale si passeranno in rassegna i trent’anni di attività di una compagnia che ha segnato la storia del teatro.
Dal 19 aprile sarà in scena invece una produzione del Nuovo Teatro Sanità, La paranza dei bambini, scritto da Mario Gelardi e Roberto Saviano, per la regia dello stesso Gelardi, col quale lo scrittore rinnova il sodalizio artistico, dopo il successo della versione teatrale di Gomorra.
A chiudere la stagione il 12, 13 e14 maggio, lo spettacolo Peter e Alice attraverso lo specchio, con Germana Saccardi, Fabio Casano, Alfonso Amendola, Maria Teresa Pezzatini, musiche di Carlo Vannini, per la regia di Gennaro Maresca.
Nell’ambito della stagione 2016-17, si inaugura inoltre una sezione di teatro in foyer intitolata L’altare di S., che vuole promuovere la produzione e la ricerca di dramamturgia originale e la sperimentazione sullo spazio scenico non convenzionale. Il programma prevede 5 spettacoli che bene si adattano all’area del foyer interno del teatro, uno spazio suggestivo caratterizzato da una splendida pavimentazione del 1800 e due altarini del ‘700. Ad inaugurarla, il 29 ottobre, la compagnia napoletana Manovalanza Teatro, con Where Are We Now? Viaggio di Edipo verso Colono di Adriana Follieri. Il 26 novembre, va in scena Il Volo di Michelangelo, scritto e diretto da Nicola Zavagli, con Beatrice Visibelli, Marco Natalucci e al viloncello Ginevra Prunetti. Il3 e 4 dicembre sarà la volta di U.R.A. Tearto con Avemmaria di Emilio Nigro, interpetato da Fabrizio Pugliese, per la regia di Fadrizio Saccomanno e dello stesso Pugliese. La rassegna L’altare di S. prosegue il 18 e 19 febbraio con SpazioTeatro che presenta Spingi e respira di e con Lorenzo Praticò, regia di Lorenzo Praticò e Gaetano Tramontano. Si conclude il 25 e 26 febbraio, con la Compagnia Ragli e lo spettacoloL’Italia s’è desta. Un piccolo [falso] mistero italiano, scritto da Rosario Mastrota, che vedrà in scena Dalila Cozzolino, diretta dallo stesso Matrota.