
Machiavelli diceva i “principi per legittimare il proprio potere, devono contare su eserciti forti e non costituiti da mercenari. I mercenari non sono gente legata alla causa, ma persone che si vendono al miglior offerente, senza badare troppo, ai vari sentimentalismi di parte e possono minacciare il potere del principe”. Trasferendo tale massima, nel calcio, è inevitabile non affrontare il caso Higuaìn che, da settimane, tormenta i sogni dei tifosi partenopei.
La considerazione, a freddo, che si potrebbe fare è quella di opporsi, con veemenza, alla dichiarazione dell’agente Nicolas che, con fare arrogante, sanciva l’inferiorità del Napoli, nei confronti di Higuaìn:” Il Napoli non è all’altezza di Higuaìn”. Niente di più sbagliato. Dove era Gonzalo quando il Napoli arrivò quinto in classifica, scavalcato da Lazio e Fiorentina? Dove era Gonzalo quando il Napoli fu eliminato dal Dnipro che, peraltro sta fallendo, in semifinale di Europa League? Dove era Gonzalo quando Benitez lo sostituì dopo soli 45 minuti allo Juventus Stadium? Dove era Gonzalo, nel finale di campionato dello scorso anno, quando non solo non segnava, ma non riusciva nemmeno a correre?
La legge del calcio impone una deperibilità elevatissima dei prodotti che offre: il rischio, in cui ci si imbatte, è quello di non ricordarsi degli eventi passati. Ma siccome le parole hanno un peso, bisogna mostrare anche una certa onestà intellettuale perché se, non sei Maradona, per quanto tu possa essere forte, non riuscirai mai a vincere da solo, senza una squadra che ti supporti, al tuo fianco.
Il Napoli deve dimenticare al più presto queste battute infelici e deve ricominciare da chi ha davvero voglia di giocare per il Napoli e per i napoletani. La maglia del Napoli è una seconda pelle e non un trampolino di lancio verso mete che consentono di riscuotere salari più elevati. Il Napoli ai napoletani o a coloro che si calano nella parte, come Hamsik e Mertens, solo per citarne qualche esempio. Solo così, il Napoli avrà un futuro, davvero all’altezza.