
Da oggi il cinema italiano è più povero, è andato via un altro dei grandi registi e sceneggiatori della commedia italiana, Ettore Scola. Un maestro del cinema italiano tanto amato nel mondo, come testimoniano i suoi più importanti film: “C’eravamo tanto amati”, “Una giornata Particolare”, “La Terrazza” e “Ridendo e Scherzando”, l’ultimo dei suoi capolavori. Il regista aveva 84 anni e si è spento presso l’Ospedale Policlinico di Roma. Tanti sono stati gli attori che hanno interpretato negli anni i suoi film, come Marcello Mastroianni, Massimo Troisi, Sophia Loren, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli, Giancarlo Giannini e tanti altri. Una missione la sua, quella di raccontare la vita reale del dopoguerra attraverso gli occhi della gente di tutti gli stati sociali, dagli intellettuali di sinistra fino alla gente comune: commercianti, casalinghe, studenti, militanti e poveracci; riuscendo a trattare a volte temi difficili, come l’omosessualità e il rigore fascista in un modo estremamente semplice e alla portata di tutti. Il suo primo successo, Scola lo conseguì con una commedia davvero eccezionale: “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”. Si può dire che l’Africa gli portò fortuna e la collaborazione con attori come Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier portarono questo film del 68-69 a sbancare il botteghino. Un film ironico che evidenziava l’arroganza e la presunzione degli italiani benestanti, riguardo ai pregiudizi sul Terzo Mondo. Un film che visto oggi trasporta il pubblico in un periodo ormai passato ma che non ha rivalità verso quella comicità attuale che oggi attira tante persone nelle sale ed esaurisce i posti al cinema.
Con il film “Brutti Sporchi e cattivi” del 1976 fu premiato a Cannes con il premio alla regia, e nel 1980 si dedicò al film “La Terrazza” che attraverso vari episodi raccontava l’incontro su una terrazza di Roma di amici e diversi intellettuali che raccontavano la loro storia. Anche a livello politico è stato sempre un uomo attivo, nel 1989 sotto il governo del Partito Comunista Italiano, gli fu conferita la delega per i beni culturali.
Figura fondamentale e maestro del nostro cinema, Ettore Scola era importante per molti interpreti italiani, una persona tenera quando si poneva verso la gente e che sapeva raccontare attraverso le scene l’animo umano nella sua semplicità. Un esempio per tutti, un uomo che ha lasciato al cinema italiano un anima, che ha saputo raccontare il popolo, quasi come in un romanzo popolare in stile ironico. Cinquant’anni passati dietro la macchina da presa lo hanno candidato quattro volte all’Oscar, e gli hanno permesso di andare d’accordo proprio con tutti; Sergio Castellitto ha dichiarato che lavorare con lui era come giocare. Ha saputo sempre coniugare politica e commedia, ed è riuscito nel suo intento di capire in anticipo dove andava l’Italia, cercando di cogliere il senso delle cose prima che avvenissero. Un regista politico e un disegnatore che raccontava attraverso le immagini le illusioni, le crisi e i fallimenti della società italiana, coniugando sempre commedia e vita reale. La sua generazione che sapeva bene prendersi in giro,sembra ormai andata e lontana dalla nostra, troppo presa da problemi inutili. Chi prenderà, ora il suo posto nel cinema italiano attuale; e chi saprà continuare il suo percorso è una domanda difficile, anche se molti cinematografi vedono nella persona di Paolo Virzì il suo successore.