
31SALVATUTTI” non è solo una associazione, è un percorso con i genitori naturali e non, con le istituzioni, con le associazioni riconosciute e non riconosciute, per i ragazzi e con i ragazzi. Parola d’ordine: guardiamoli e guardiamoci con loro per loro. Ci occupiamo di tutti i tipi di dipendenze dal gioco all’alcool , a tutte le sostanze psicotrope, da internet, dipendenze che il più il più delle volte sono la risposta immediata ad un disagio emotivo, ad una difficoltà nel gestire le emozioni, che si sviluppa in particolare durante l’adolescenza Il nostro progetto è ambizioso prevenire invece di curare, sensibilizzare prima che si creino danni. Come? attraverso l’informazione, la formazione, ma, soprattutto, attraverso l‘ascolto attivo , coinvolgendo gli attori principali i ragazzi. In che modo? utilizzando i loro linguaggi, come si fa con i bambini quando si gioca per terra, indossando i loro vestiti, adoperando i loro strumenti, Per questo “31SALVATUTTI” è nata in un social. Ma dal mondo virtuale si è spostata al reale. Sono stati organizzati eventi, laboratori di gruppo, soprattutto nelle scuole, si sono raccontati spaccati di vite vissute, spezzate. Si sono sviluppate collaborazioni e sinergie con enti territoriali, con il Comune di Napoli, in particolare con l’assessorato alle politiche sociali, per il tramite dell’assessore uscente dott.ssa Roberta Gaeta, sempre pronta a recepire i nostri input. Collaborazioni con altre associazioni, come Ema pesciolino rosso e con altri progetti come quello con il giornalista Luca Maurelli e mamma Angela Buanne (“Viaggio al Centro della notte”), e con il giornalista Luca Pagliari (Off Line – sconnessi) lanciati per il medesimi scopi. Purtroppo sono ancora troppe le vite spezzate e deviate dei giovani. “31SALVATUTTI” è un gioco per la vita un monito alla partecipazione sociale attiva, dove ciascuno di noi può fare la sua parte, anche solo segnalando un’illegalità. L’associazione si prefigge anche lo scopo di “stimolare” la legalità, ed oltrepassare il muro della indifferenza e della rassegnazione. Per ribadire che un altro mondo c’è e ci può essere. Crediamoci!
