
“Sono autistico e vivo in un piccolo mondo tutto mio, un mondino fiorito e colorato la cui lingua è il linguaggio del cuore. La chiave della sua porta d’accesso è l’amore. Amami, solo così mi capirai e imparerai come farti capire da me”.
Parole toccanti, queste, di Jean- Paul Malfatti, giovane aspirante poeta, dall’animo fragile e buono . Frasi dense di significato, che portano a comprendere ancora più a fondo quel disturbo del neurosviluppo caratterizzato principalmente dalla perdita del contatto con la realtà, indicata come “autismo“, ancora un neo che macchia la società odierna. Si tratta di una percezione differente di interpretare il mondo, quel mondo che ancora oggi, tingendosi interamente di blu, vorrebbe debellarla e con tutte le forze possibili.
Non è un caso, infatti, che l’ONU, nel 2007, abbia stabilito che il 2 Aprile fosse ricordata in tutte le città del mondo, o quasi, questa sindrome di natura neurobiologica che implica, quindi disabilità alquanto gravi e complesse, che si manifestano nella prima infanzia con evidenti problematiche legate alla comunicazione e al modo di interagire con gli altri.
Si tratta quindi, di riflettere e sensibilizzare l’opinione pubblica, appoggiando le ricerche che possano accendere un lumicino di speranza nel cuore di chi soffre, e non solo.
A tale scopo e per far conoscere l’Autismo e le Associazioni che sostengono animatamente i diritti delle persone che portano in groppa questo “pesante fardello”, tantissime sono le iniziative, organizzate dai più in varie città italiane e altrettante sono le persone che sono scese nelle piazze per condividere una giornata così significativa, indagando a fondo su ” quell’incidente d’autobus per cui non esiste una cura, ma da cui ci si può riprendere,” come lo definiva Jenny Mccarthy.
E tanti cuori sensibili e buoni lo hanno fatto!