
Dare forma e parola a qualcosa che ancora deve nascere. Dallo stato embrionale al compimento finale dell’atto sul palco. Sabato 27 giugno allo Slash Musica and Art di via Bellini è andato in scena “L’inedito di Wes Anderson”, il secondo appuntamento dell’Improteatro Festival promosso dall’associazione napoletana Coffee Brecht.
Ispirati dalla visionarietà del cineasta texano, i ragazzi della compagnia teatrale, che fa dell’improvvisazione scenica il suo punto di forza, hanno regalato al pubblico un originale spaccato di vita familiare giocato sul sottile filo dell’ironia e dell’intelligente comicità. Al pubblico in sala viene chiesto di pensare di getto a un aggettivo, un cognome inglese e un mestiere, ne viene fuori un bel carpentiere inglese che viene chiamato a riparare le crepe affettive e strutturali del nucleo familiare e abitativo della nobile famiglia Johnson.
Padre, madre, due figli, una governante e la sua muta subordinata e una sorda routine che scorre nella calma apparente fino all’arrivo dell’elemento di rottura del macho manovale. Ed e così che in una sequenza di sketch, accompagnati da un’accurata selezione musicale, si entra poco a poco nell’intimità dei personaggi e nelle loro più recondite paure e debolezze, quasi a volere soddisfare quell’istinto primordiale di spiare dal buco della serratura. E in questa direzione si inserisce a pieno titolo il richiamo al cinema del premio Oscar di Gran Budapest Hotel, attraverso i colori rievocati in scena dai lembi di stoffa, attraverso quel senso di straniamento trasmesso dagli attori.
E man mano che la scena prende forma e le battute si articolano, seppure a tratti con qualche incertezza, ecco che rivivono alcuni dei contorni della pellicola “La famiglia Tenenbaum” , diretta da Anderson nel 2001. Come non rinvenire nei lineamenti di Johanna, la filiforme figlia femmina dedita all’arte, la Margot della Famiglia Tenenbaum? Dalla voce fuori campo alla storia divisa nei vari capitoli, tutto rimanda alla struttura narrativa dello stravagante regista, i cui testi di fatto si prestano molto bene alla messa in scena teatrale. Prova superata per i giovani interpreti dell’Associazione Teatrale Coffee Brecht che per la prima volta hanno portato sul palco questo format inedito che ha riscosso l’entusiasmo e la partecipazione del pubblico partenopeo sempre molto ricettivo ed attento.