
Tutor autostrade

Il mercato della contraffazione non conosce limiti. La Corte d’Appello di Roma ha stabilito al termine di una causa avviata nel 2006, che tutti i Tutor devono essere distrutti. Per i giudici, questi, installati sulla rete autostradale dell’Italia, costituiscono una copia del brevetto della Craft, piccola azienda di Greve in Chianti, fondata da Galileo Romolo Donnini. Dunque la Corte d’Appello di Roma ha ordinato che i Tutor non potranno più essere fabbricati e commercializzati. Fino a che tutti i dispositivi non saranno tolti dalla rete autostradale, la Craft dovrà ricevere 500 euro da Autostrade. Quest’ultima ha risposto che i Tutor non saranno rimossi, ma entro tre settimane saranno sostituiti con un nuovo sistema. È verosimile che la sostituzione avverrà con il Sicve-Pm, approvato dal ministero delle Infrastrutture il 31 maggio 2017; il nuovo sistema non avrebbe alcun elemento di novità rispetto a quello che la Corte d’appello di Roma ha dichiarato contraffatto.