
Venerdì 10 novembre al teatro Augusteo di Napoli (Piazzetta duca D’Aosta 263), è andato in scena lo spettacolo “Uomo e Galantuomo” di Eduardo De Filippo, con Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses e la partecipazione di Ernesto Mahieux.

La regia è di Armando Pugliese, tra i più grandi registi italiani, che ha diretto molte opere di Eduardo, soprattutto i successi che hanno visto protagonista Luca De Filippo: “Uomo e galantuomo” è il primo testo in tre atti di Eduardo, scritto nel 1922. Meccanismo comico straordinario, narra la storia di una compagnia di guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Proverbiale la scena delle prove di Mala Nova di Libero Bovio, in cui un suggeritore maldestro, continuamente frainteso dagli attori, ne combina di tutti i colori. Poi gli intrecci amorosi si mescolano alla finta pazzia, unica via per evitare duelli e galera.
Uomo e galantuomo interpretato da Geppy Gleijeses, allievo di Eduardo
Sul palco Geppy Gleijeses, allievo di Eduardo, dal quale ricevette il permesso a rappresentare le sue opere: è alla settima interpretazione delle opere del Maestro. L’ultima, quella di Domenico Soriano in Filumena Marturano, con la regia di Liliana Cavani, lo ha visto insignito di innumerevoli premi tra cui quello di Miglior Attore Europeo, dall’Accademia Europea Medicea nel 2018. Lorenzo Gleijeses, premio Ubu 2006 come Nuovo Attore, allievo prediletto di Eugenio Barba: ha già interpretato con grande successo Luigi Strada in Ditegli sempre di sì, con la regia del padre. Ed Ernesto Mahieux: David di Donatello per L’imbalsamatore di Matteo Garrone. Al loro fianco altri otto valentissimi attori”.
La commedia offre allo spettatore momenti davvero esilaranti
La commedia offre allo spettatore una serie di episodi irresistibilmente comici. In particolare, quello della prova della compagnia. Quest’ultima si svolge nell’atrio dell’albergo ed inizia con Gennaro che emette un lamentoso e terribile gnaulio accompagnato da una smorfia che gli stravolge il viso e dal movimento di un braccio che si agita nell’aria. Gli attori si precipitano a soccorrerlo, convinti che sia stato colpito da un malore, ma scoprono che invece, da vero artista, Gennaro stava imitando l’apertura della porta cigolante del “basso” in cui si svolge il dramma.
Sempre durante la prova della scena madre del drammone, ricorrono numerosi litigi tra capocomico e suggeritore, tra cui la ripetizione della battuta iniziale “Nzerra chella porta” (“chiudi quella porta”).
Geppy Gleijeses rifà alla grande la commedia di Eduardo
Un’altra scena indimenticabile è quella dell’ustionato Gennaro in casa Tolentano che assistito dai presenti si accascia su una sedia da cui però dovrà alzarsi per andare nel laboratorio del dottore che lo medicherà. Il problema è che Gennaro ha salvato dall’acqua bollente solo la punta di un piede e il tallone dell’altro: quindi per alzarsi e camminare dovrà ben calcolare come muoversi: e così fa… ma non appena alzato emette un urlo di dolore sovrumano poiché ha sbagliato ad appoggiare in terra la punta e il tallone.
Ma sopra tutte, a testimoniare la loquacità spesso interessata di Gennaro, c’è il suo modo di raccontare le cose prendendole alla lunga e iniziando a raccontare del suo mestiere sempre dalla stessa frase iniziale “Io tengo ‘na buatta” (“ho una scatola di latta”).
Dunque, nel corso dell’opera vengono offerti dei momento davvero esilaranti e questo riadattamento della commedia di Eduardo De Filippo riesce alla perfezione. Uomo e galantuomo sarà in scena all’Augusteo fino a domenica 19 novembre.