

A pochi chilometri dal litorale pontino, in provincia di Latina, è possibile immergersi nell’oasi di verde incontaminata del Giardino di Ninfa. Il nome Ninfa deriva da un tempio di epoca romana dedicato alle divinità delle acque sorgive. Dall’XI secolo Ninfa assunse il ruolo di città e fu governata da varie famiglie nobiliari come i Tuscolo, i Frangipane e ancora i Conti, la famiglia Colonna ed infine i Caetani. Nel 1298 Benedetto Caetani, noto come Papa Bonifacio VIII, acquistò Ninfa ed altri territori limitrofi per suo nipote Pietro II Caetani, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino e lepino. Nel 1382 Ninfa fu saccheggiata e distrutta da parte delle truppe sostenitrici dell’antipapa nel Grande Scisma e non fu più ricostruita. Oggi rimangono i ruderi di cinque chiese: San Giovanni, San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e Santa Maria Maggiore.

Nel XVI secolo il cardinale Nicolò III Caetani, amante della botanica, volle creare a Ninfa un “giardino delle delizie“: fece realizzare, accanto alla rocca medievale, un hortus conclusus, un giardino delimitato da mura con impianto regolare, coltivandovi pregiate varietà di agrumi, fra cui il Citrus Cajetani. Nel XVII anche il Duca Francesco IV, “buono al governo dei fiori”, si occupò dell’hortus conclusus e realizzò le polle d’acqua e le fontane. Alla fine dell’ottocento i Caetani ritornarono sui possedimenti da tempo abbandonati creandovi un giardino in stile anglosassone, bonificando le paludi e piantando i primi cipressi, lecci, faggi, oggi maestosi e rose. Infine restaurarono alcune rovine, fra cui il palazzo baronale (municipio), oggi sede di alcuni uffici della Fondazione Roffredo Caetani.
La realizzazione del giardino attuale fu guidata da Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani che con sensibilità e sentimento, seguì un indirizzo libero, spontaneo, informale, senza una geometria stabilita, introducendo nuove specie di arbusti e rose. Negli anni trenta del novecento, poi, aprì le porte del giardino al circolo di letterati ed artisti. L’ultima erede e giardiniera fu Lelia, figlia di Roffredo Caetani. Donna sensibile e delicata, curò il giardino come un grande quadro, essendo lei una pittrice, accostando colori e assecondando il naturale sviluppo delle piante, senza forzature, ed evitando l’uso di sostanze inquinanti.
Quando è possibile visitare il Giardino di Ninfa?
Il Giardino di Ninfa è aperto al pubblico dal mese di marzo al mese di novembre e rispetta i seguenti orari: dalle 9 alle 18 fino al mese di giugno, dalle ore 9 alle ore 18.30 nei mesi di luglio, agosto e settembre e dalle ore 9 alle ore 15.30 ad ottobre e novembre. L’ingresso è regolato esclusivamente da visite guidate con prenotazione sul sito web ufficiale https://www.giardinodininfa.eu, suddivise in fasce orarie in giorni prestabiliti.
Il giardino è aperto alle scuole con visite guidate ad aprile e maggio. La visita dura poco più di un’ora.
Il biglietto d’ingresso costa € 15,00.
Il periodo migliore per visitare il Giardino di Ninfa è sicuramente la primavera, ma anche negli altri periodi dell’anno il giardino offre al visitatore atmosfere affascinanti.
Altre informazioni utili:
Il Giardino di Ninfa si estende per circa 8 ettari, ha una vasta varietà di piante e uccelli e ha ispirato grandi scrittori, come Virgina Woolf, Truman Capote, Ungaretti e Moravia. Nel 2020 è stato dichiarato Monumento naturale della Regione Lazio.
Nei dintorni è possibile visitare anche il Castello Caetani di Sermoneta. Al termine della visita al Giardino di Ninfa si potrà continuare recandosi nel borgo di Norma, dal quale si gode una vista di tutto l’Agro Pontino.