
Paolo Bellini, dirigente dell’azienda dei trasporti milanesi al centro dell’ultima indagine anticorruzione della procura del capoluogo lombardo. Il dirigente di ATM nelle intercettazioni ricordava la sua pregressa esperienza quando già lavorava in “Metropolitana Milanese” all’epoca di “Mani Pulite”, affermando che sono cambiati i tempi ma non le modalità per fare affari negli appalti.
Il Giudice delle Indagini Preliminari Lorenza Pasquinelli ha sottolineato nelle intercettazioni a Paolo Bellini chiari riferimenti all’esperienza giovanile, sottolineando frasi che ripercorrevano il metodo usato durante il periodo di “Mani Pulite” quali : “A me mancano 7/8 anni per andare in pensione, vorrei farmi un conto gabbietta”.
Il conto “Gabbietta” era quello aperto in una banca di Lugano e intestato al tesoriere del Pci-Pds Primo Greganti, il “compagno G” tra i protagonisti delle indagini del pool di Milano degli anni ’90.
Incastrato dalle intercettazioni il dirigente dell’ATM asseriva di “prostituirsi” per fare ottenere agli altri compari i frutti della sua prestazione.

Paolo Bellini è stato arrestato insieme ad altre dodici persone dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza.
Un’indagine complessa che grazie anche all’utilizzo del trojan installato sul cellulare di Bellini ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di trenta persone fisiche e otto società, compresi colossi come la tedesca Siemens e la francese Alstom.
Più volte Bellini rimproverava i suoi interlocutori dicendo di parlare poco al telefono ma di incontrarsi per definire il da farsi.
Il trojan installato sul cellulare, però, registrava tutto quanto il dirigente ATM dicesse.
Il contenuto sempre diretto delle conversazioni intercettate , ha di fatto lasciato pochi margini interpretativi rispetto al significato dei singoli dialoghi e alle intenzioni dei loro protagonisti, rendendo semplificata la ricostruzione sia delle attività criminose svolte, per come descritte del capo.
A Milano in ATM non è stata indetta neanche una gara in due anni senza l’intervento di Bellini.
Nell’ordinanza di custodia cautelare, il giudice rileva dalle intercettazioni che non è emersa neppure una procedura di gara pubblica negli ultimi 2 anni circa che non sia stata attinta, in misura più o meno penetrante, dall’intervento abusivo di Bellini in favore di una o più delle imprese interessate all’appalto.
Un quadro che per il gip Pasquinelli dimostra da un lato, della sistematicità di azione del sodalizio governato dal pubblico ufficiale infedele, e dall’altro, della costante disponibilità ed interesse dei manager delle società private a coltivare relazioni corruttive con il dirigente di Atm e i suoi collaboratori in funzione dell’acquisizione di posizioni di indebito vantaggio nelle procedure competitive pubbliche.