
Dopo la riforma approvata dal Parlamento lo scorso settembre, con cui si veniva automaticamente bocciati con il 5 e le modifiche approvate in occasione degli scrutini dello scorso anno scolastico che prevedono l’impossibilità di passare alla banda superiore della fascia, in mancanza di un voto di condotta inferiore al 9, si passa censurare le condotte appena sufficienti
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva una riforma che modifica il sistema di valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria. A partire dal prossimo anno scolastico, per essere promossi alla classe successiva sarà necessario ottenere almeno 7 in condotta. Chi riceverà 6 non sarà automaticamente ammesso e dovrà presentare un elaborato su temi di cittadinanza attiva, legato alle motivazioni del voto ricevuto.
La nuova normativa punta a dare al voto di condotta un valore educativo e formativo, non solo disciplinare. Il comportamento sarà valutato durante tutto l’anno, con particolare attenzione a episodi di violenza o mancanza di rispetto verso il personale scolastico o altri studenti.
Le sospensioni tradizionali verranno sostituite da attività di riflessione sui propri comportamenti o da esperienze di cittadinanza solidale presso enti o associazioni selezionati dalle scuole.
Il ministro Valditara ha sottolineato che il rispetto per le persone e le istituzioni è fondamentale. La riforma vuole promuovere una scuola autorevole ma non autoritaria, dove il merito e la centralità della persona siano al centro del percorso educativo.
Gli studenti con 6 in condotta dovranno scrivere un elaborato di circa 800–1.200 parole su temi di educazione civica, come il rispetto delle regole, l’uso responsabile della tecnologia o proposte di comportamento correttivo. Il consiglio di classe valuterà l’elaborato per decidere sull’ammissione.
«È un segnale forte e chiaro: nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile. Con questa riforma, il voto di condotta torna a essere un importante strumento educativo per far crescere cittadini responsabili e consapevoli. Vogliamo una scuola autorevole, non autoritaria, in cui il merito, il rispetto e la centralità della persona sono fondamentali». le parole di Valditara.
Vedremo se alle parole seguiranno i fatti.