
Le festività pasquali sono terminate e Renzi ,”avanti come un treno” , deve portare avanti il suo serrato tabellino di marcia. La prima cosa da depennare dalla lista è la promessa fatta di terminare la riforma della Pubblica Amministrazione entro la fine del mese di Aprile. Il tempo stringe e bisogna lavorare per «innovare, semplificare, sburocratizzare».[divider]Mentre si infiamma il dibattito nella maggioranza sul decreto Lavoro, la riforma della pubblica amministrazione procede senza grossi intoppi. Le novità previste: un’identità digitale e un pin per i cittadini che agilmente vogliono dialogare con la Pubblica amministrazione ed eliminazione delle inefficienze e delle sacche di privilegio tra i dirigenti senza però utilizzare alcun atteggiamento vessatorio contro gli impiegati pubblici. “Lo sforbicia- Italia” è a pieno ritmo. Sotto la lente d’ingrandimento della spending review sono finite le municipalizzate, gli enti inutili e in alcuni casi alcuni dirigenti pubblici che costano allo Stato molti, troppi euro, senza produrre alcunchè.
Sul piano occupazionale nella PA invece le misure proposte dal Ministro Marianna Madia tracciano un piano che non va a tagliare esuberi senza criterio se non quello strettamente numerico ma saranno «interventi mirati e specifici». L’idea principale è quella di puntare sui prepensionamenti, o come ultimamente si preferisce dire, uscite anticipate: sono incentivati ad uscire i dipendenti più anziani a favore dell’ingresso di giovani disoccupati o precari.[divider]Sul fronte decreto Lavoro, come si diceva, la lotta interna alla maggioranza non si placa. Tra Partito Democratico e Nuovo Centrodestra e Scelta Civica sono molte le scintille a causa della modifiche che il decreto ha avuto in fase di commissione. Tali modifiche non sono piaciute e in vista di ulteriori polemiche, c’è chi al governo ipotizza di porre la fiducia. Il Premier Renzi venerdì a riguardo ha parlato democristianamente di tentativo di «punto di sintesi»anche se «attardarsi su una disputa ideologica che ha tanto il sapore elettoralistico non è utile al Paese» sottolinea invece il democratico Faraone, responsabile per il partito del Welfare, che allarma tutti presentando i dati terribili dell’occupazione delle famiglie italiane: 1,1, milioni di famiglie non hanno reddito da lavoro.
Sul fronte opposizione invece è partita già da un pò la campagna elettorale per le europee con duri e continui attacchi al governo a guida Renzi.
Movimento 5 stelle e Forza Italia parlano di un Renzi che parla, parla, parla e promette,promette,promette senza riuscire a mantenere alcuna della promesse fatte. Addirittura sia Grillo che Brunetta rispolverano un articolo di Marzo del settimanale britannico The Economist che smonta punto per punto l’operato dell’ex sindaco di Firenze.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui

Sul piano occupazionale nella PA invece le misure proposte dal Ministro Marianna Madia tracciano un piano che non va a tagliare esuberi senza criterio se non quello strettamente numerico ma saranno «interventi mirati e specifici». L’idea principale è quella di puntare sui prepensionamenti, o come ultimamente si preferisce dire, uscite anticipate: sono incentivati ad uscire i dipendenti più anziani a favore dell’ingresso di giovani disoccupati o precari.[divider]Sul fronte decreto Lavoro, come si diceva, la lotta interna alla maggioranza non si placa. Tra Partito Democratico e Nuovo Centrodestra e Scelta Civica sono molte le scintille a causa della modifiche che il decreto ha avuto in fase di commissione. Tali modifiche non sono piaciute e in vista di ulteriori polemiche, c’è chi al governo ipotizza di porre la fiducia. Il Premier Renzi venerdì a riguardo ha parlato democristianamente di tentativo di «punto di sintesi»anche se «attardarsi su una disputa ideologica che ha tanto il sapore elettoralistico non è utile al Paese» sottolinea invece il democratico Faraone, responsabile per il partito del Welfare, che allarma tutti presentando i dati terribili dell’occupazione delle famiglie italiane: 1,1, milioni di famiglie non hanno reddito da lavoro.
Sul fronte opposizione invece è partita già da un pò la campagna elettorale per le europee con duri e continui attacchi al governo a guida Renzi.
Movimento 5 stelle e Forza Italia parlano di un Renzi che parla, parla, parla e promette,promette,promette senza riuscire a mantenere alcuna della promesse fatte. Addirittura sia Grillo che Brunetta rispolverano un articolo di Marzo del settimanale britannico The Economist che smonta punto per punto l’operato dell’ex sindaco di Firenze.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui