
E’ stato inaugurato il 5 maggio sotto la stazione Toledo della metropolitana di Napoli un dispositivo in grado di rilevare i raggi cosmici proiettandoli su un display. Un esperimento, in un luogo pubblico come la metro, unico in Italia promosso dal Comune di Napoli e dalla Regione Campania, insieme ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) che hanno realizzato lo strumento. «Il significato di un’iniziativa, per certi versi inusuale e sorprendente come questa», ha dichiarato Fernando Ferroni, presidente dell’Infn, «è quella di spingere davvero tutti a interrogarsi sul significato della ricerca scientifica, sul valore per la società dei suoi risultati e delle conoscenze conquistate. Suscitare interrogativi e consapevolezze su questi temi è parte integrante della missione di un ente di ricerca come il nostro». L’obiettivo, infatti, è incuriosire le migliaia di passeggeri che transitano ogni giorno nella stazione, avvicinandoli al lavoro svolto da fisici e astrofici che esplorano i segreti del cosmo e i costituenti della materia. Attraverso il dispositivo sarà possibile osservare i raggi cosmici sprigionati dal Sole, dalle stelle più lontane o anche nei primi istanti della vita dell’universo, centinaia di particelle che ogni giorno ci attraversano. L’occhio elettronico del rivelatore le rende visibili al pubblico con l’accensione di fotorivelatori a cui sono collegati led che sprigionano lampi di luce a ogni loro passaggio. «Siamo lieti di aver offerto in nostro contributo alla ricerca e in particolare alla sua divulgazione grazie alla felice collaborazione con l’Infn», ha aggiunto Alberto Ramaglia, amministratore delegato di Anm (Azienda napoletana mobilità), che gestisce la rete della metropolitana di Napoli.