

[dropcap]C[/dropcap]ara Università ma quanto mi costi?! Dopo un recente sondaggio è stato considerato il prezzo da pagare per un esame di Storia Contemporanea, tenuto da un noto docente, presso la Facoltà di Lettere di un importante ateneo partenopeo. Controllando la pagina del docente vi è la biografia “consigliata”, ovvero quella da consultare e studiare per sostenere e risultare idonei alla prova orale.
“Bibliografia consigliata: B. Croce, Storia d’Italia dal 1871 al 1915, Adelphi G. Volpe, L’Italia in cammino, Donzelli G. Sabbatucci, V. Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Laterza.” (Fonte: Pag. ufficiale del sito della Facoltà)
Fin qui tutto nella norma: tre testi di cui due monografie e il manuale. Il problema sorge nel momento in cui si decide di comprare (e non fotocopiare)i volumi:
Il mondo contemporaneo: 23.80 euro
L’Italia in cammino: 27.00 euro
Storia d’Italia dal 1871 al 1915: 60.00 euro. (Online con lo sconto del 15%, dunque al prezzo di 51.00 euro)
Totale= 110.80 euro.
L’introduzione al libro di Croce è questa: “Presentando questa sua opera, Croce scrisse, con estrema sobrietà, che si trattava dello «schizzo di una storia dell’Italia dopo la conseguita unità di stato», concepito come «tentativo di esporre gli avvenimenti nel loro nesso oggettivo e riportandoli alle loro fonti interiori». Ma, di fatto, scoprire il «nesso oggettivo» in quei «quarantacinque anni, di quelli che si chiamano “di pace”», fra il 1871 e il 1915 implicava di coglierne anche la relazione con gli anni del Risorgimento e di proiettare la storia italiana sulla scena dell’Europa moderna. Cosicché, proprio perché coinvolge l’identità stessa della nazione italiana, questa Storia d’Italia è diventata forse la più discussa fra le grandi opere storiche di Croce, quella che ha avuto la più lunga e la più vasta influenza sulla visione che generazioni di italiani si sono formati della propria storia. Ma occorre anche dire che Croce, in questo libro, mostra con il massimo vigore le sue qualità di storico-narratore, intrecciando ai conflitti delle idee quelli tra le forze politiche e sociali nonché quelli tra le varie personalità politiche dell’epoca. Sono pagine che ci offrono un quadro imprescindibile di come si sviluppò il nostro paese sino alla cesura drammatica della prima guerra mondiale. E la raffigurazione narrativa di questa Italia fine Ottocento e primo Novecento apparirà tuttora molto più efficace di quelle che la letteratura italiana del tempo invano tentò di dare. Storia d’Italia dal 1871 al 1915 fu pubblicato per la prima volta nel 1928.”.
Quattrocentosettantanove pagine al modico prezzo di sessanta euro; una cifra che non tutti gli studenti possono permettersi, trattandosi soprattutto di un singolo libro da utilizzare per un solo esame. Per la cultura non c’è prezzo, concordiamo tutti. Ma non si può lasciare fuori la porta una larga fetta di giovani che non possono realmente spendere cotanti soldi. Dunque, perché i prezzi dei testi consigliati dai professori sono così alti? Perché bisogna selezionare chi può e ha diritto di studiare e chi no?
Massimiliano Notaro