

Domenica 8 Dicembre dalle 8 alle 20 in tutti i circoli del Partito Democratico si vota per eleggere il nuovo segretario del partito.
Queste Primarie vedono come protagonisti 3 candidati: Matteo Renzo, Gianni Cuperlo e Giuseppe (Pippo) Civati. E’ ormai risaputo, perché detto in tutti i salotti politici della televisione, che a scontrarsi davvero sono Renzi e Cuperlo mentre Civati gioca le sue ultime carte soprattutto on line.
Ma andiamo a conoscere meglio quali sono i punti principali per cui si battono i candidati.
Matteo Renzi, attuale sindaco di Firenze, è conosciuto ai più come il “rottamatore”, colui che vuole portare in cantina la vecchia guardia del partito; ma nello specifico cosa promette? Cosa afferma di poter fare una volta diventato leader del PD e futuro candidato premier? Esordisce con gli slogan “stavolta è la volta buona” e “l’Italia cambia verso” a sottolineare la volontà di cambiamento e fissa tre punti cardine nel suo programma elettorale: una radicale riforma delle istituzioni politiche; piano per il lavoro; cambiamento delle regole dell’Europa. E’ solo in questo modo – spiega Renzi – che si cambia l’Italia e per farlo davvero bisogna cambiare il Pd.
Gianni Cuperlo invece con la sua caratteristica pacatezza di linguaggio rivendica i valori che da sempre appartengono alla sinistra e che sono stati nel tempo offuscati dalle larghe intese, ossia il lavoro e l’equità. Votando per lui, promette che il PD può guidare la riscossa civile, sociale, economica del Paese. Ribadisce quelli che sono gli obiettivi connaturati ad un partito di sinistra e che al momento sembrano essere l’unica via d’uscita dall’empasse in cui versa l’Italia: rimettere al centro il sapere, la scuola, la formazione, la ricerca, la cultura e la creatività nel segno della sostenibilità sociale e ambientale.
Terzo in lista è Giuseppe Civati . Questi, nonostante sia da tutti considerato l’outsider, è al momento quello che ha più presa tra i giovani e sul web. Nella sua campagna elettorale tiene a sottolineare come, invece che i salotti televisivi, i suoi elettori siano stati contattati “fisicamente” attraverso un porta a porta costante, volantinaggio e presenza dei circoli territoriali. Come spiega il testo della mail di presentazione del candidato ai suoi potenziali elettori “da tempo in questo Paese la politica non bussava alle porte dei cittadini, o forse non poteva permetterselo: i nostri entusiasti volontari sì, questa la prima importante differenza”.
Ma andiamo a conoscere meglio quali sono i punti principali per cui si battono i candidati.
Matteo Renzi, attuale sindaco di Firenze, è conosciuto ai più come il “rottamatore”, colui che vuole portare in cantina la vecchia guardia del partito; ma nello specifico cosa promette? Cosa afferma di poter fare una volta diventato leader del PD e futuro candidato premier? Esordisce con gli slogan “stavolta è la volta buona” e “l’Italia cambia verso” a sottolineare la volontà di cambiamento e fissa tre punti cardine nel suo programma elettorale: una radicale riforma delle istituzioni politiche; piano per il lavoro; cambiamento delle regole dell’Europa. E’ solo in questo modo – spiega Renzi – che si cambia l’Italia e per farlo davvero bisogna cambiare il Pd.
Gianni Cuperlo invece con la sua caratteristica pacatezza di linguaggio rivendica i valori che da sempre appartengono alla sinistra e che sono stati nel tempo offuscati dalle larghe intese, ossia il lavoro e l’equità. Votando per lui, promette che il PD può guidare la riscossa civile, sociale, economica del Paese. Ribadisce quelli che sono gli obiettivi connaturati ad un partito di sinistra e che al momento sembrano essere l’unica via d’uscita dall’empasse in cui versa l’Italia: rimettere al centro il sapere, la scuola, la formazione, la ricerca, la cultura e la creatività nel segno della sostenibilità sociale e ambientale.
Terzo in lista è Giuseppe Civati . Questi, nonostante sia da tutti considerato l’outsider, è al momento quello che ha più presa tra i giovani e sul web. Nella sua campagna elettorale tiene a sottolineare come, invece che i salotti televisivi, i suoi elettori siano stati contattati “fisicamente” attraverso un porta a porta costante, volantinaggio e presenza dei circoli territoriali. Come spiega il testo della mail di presentazione del candidato ai suoi potenziali elettori “da tempo in questo Paese la politica non bussava alle porte dei cittadini, o forse non poteva permetterselo: i nostri entusiasti volontari sì, questa la prima importante differenza”.
Emanuela Nicoloro