

Al grido disperato dei familiari questa volta ha risposto il vicepresidente della Camera Di Maio, amico di Eddy, che ha avanzato la proposta di chiedere a tutti i parlamentari della zona, consiglieri regionali, parlamentari, di istituire un fondo anche con regioni e comuni per concedere microcrediti locali. «In Italia c’è un’enorme evasione fiscale – prosegue Di Maio – ma pare che siamo di fronte ad un sistema che è a maglie strette sui deboli e a maglie larghe sui forti». Inoltre è stato annunciato un fondo costituito dal Movimento 5 Stelle, nel quale i deputati stanno depositando parte dei loro stipendi; i pentastellati istituiranno in ogni provincia italiana sportelli dove i commercianti potranno recarsi per sbrigare pratiche o per ottenere microprestiti che andranno dai 5 mila ai 20 mila euro, ed è stato creato un conto corrente, dove chi vuole può donare dei soldi per la moglie di Eddy e i tre figli. Iniziative di certo apprezzabili, ma che si sarebbero potute evitare. [divider]Come afferma Di Maio, il sistema politico-economico sembra andare a vantaggio solo di chi non ne ha bisogno, dei ricchi evasori fiscali, lasciando in miseria chi commette piccole infrazioni per tener testa alla crisi. Eddy non riusciva ad arrivare a fine mese. Eppure, a quanto dicono gli amici nelle interviste, lavorava 17 ore al giorno. Un suo amico sottolinea come l’essere multato dall’ispettorato del lavoro dopo anni di dura attività sia stato non solo un colpo basso dal punto di vista economico, ma anche una sorta di ferita nell’orgoglio, di perdita della dignità. [divider]Purtroppo oggi non capita raramente di sentir parlare di suicidi dovuti alla crisi economica: a maggio scorso un uomo si è gettato dal ponte Clementino a Civita Castellana, a luglio un artigiano edile di 58 anni si è ucciso a Ventimiglia per problemi di ordine economico legati alla sua professione, a dicembre una coppia ha ingerito una massiccia dose di barbiturici e inalato i gas di scarico della loro auto (proprio come Eddy): erano disperati a causa delle condizioni in cui versava la piccola ditta di famiglia. Sono solo alcuni esempi di un terribile fenomeno in espansione. Una sfilza interminabile di “vittime dello stato”. La sorella di Eddy, ospite di un trasmissione radiofonica su Radio Marte, ha invitato tutti i commercianti a non togliersi la vita per i debiti e l’accanimento dello Stato anche se devono conviverci e spera che nessuna famiglia possa vivere il forte dolore che tutti loro stanno provando per quel gesto.
Ma resta l’ombra di chi voleva vivere del proprio lavoro, e invece ci è morto.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui