
Oggi è il 27 gennaio, per qualcuno sarà un giorno come un altro, ma per molti, discendenti delle famiglie di ebrei e deportati europei nei campi di concentramento tedeschi è il giorno della memoria. Circa 70 anni fa avveniva la liberazione dei prigionieri dei campi di concentramento di Auschwitz, una data che va ricordata e che non è poi così remota, se pensiamo a quante atrocità sono state commesse in un epoca non troppo lontana dai giorni nostri e che ancora, seppure in modo diverso, continuano ad accadere. Oggi il mondo ha quasi dimenticato quello che l’uomo irragionevole è in grado di fare, quando persegue una causa che ritiene al di sopra di tutto, quando insegue un ideale irrazionale. Il 27 gennaio del 1945, finalmente furono abbattuti i cancelli di Auschwitz e lo spettacolo che si aprì davanti agli occhi del mondo intero fu una tragedia, oggi ricordata come l’olocausto degli ebrei. Solo visitando ancora oggi quei luoghi è possibile capire il dolore di chi li ha vissuti; vengono ancora i brividi osservando le quasi reliquie, accuratamente conservate nei musei, che ora danno spettacolo dell’accaduto in tutti i centri di concentramento, in Germania, Polonia e Austria.
Oggi dappertutto si celebra la memoria, per ricordare i bambini strappati alla loro vita, le mamme straziate per il dolore della perdita dei propri figli e gli uomini impotenti e incapaci di poter affrontare un nemico che li annullava come persone e come protettori della propria famiglia. Anche qui a Napoli, come in tutte le città d’Italia, oggi sono previsti una serie di appuntamenti per commemorare la grande Shoah, per aprire gli occhi della gente e ricordare che l’umanità viene prima di tutto. Non è il colore o la razza a fare l’uomo, ma l’anima e ovunque egli si trovi a vivere, che sia in Oriente o in Occidente va sempre rispettato. A Napoli, presso il chiostro del Platano, all’Archivio di Stato, si può visitare la mostra già aperta, dedicata alla “Comunità Ebraica di Napoli: 150 anni di Storia”.
Altro appuntamento è quello portato avanti dalla fondazione Valenzi, in collaborazione con le istituzioni comunali, che organizza la VI rassegna chiamata “ Memoriae” con una cerimonia che assegnerà le famose “ Stelle di David” ai testimoni e a tutte le vittime che hanno subito violenza. La cerimonia inizierà alle ore 10:00 nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino. Al Vomero è prevista un’altra manifestazione in ricordo di Sergio De Simone, un bimbo che nacque a Napoli nel 1937 e che fu deportato dai tedeschi all’età di 6 anni e poi ucciso presso la città di Amburgo insieme ad altri 19 bambini. Il sindaco Luigi De Magistris parteciperà e deporrà una targa in suo onore a via Morghen, 65, in corrispondenza della casa napoletana dei De Simone.