
Fanno parte del sistema culturale napoletano ed un bel giorno di un anno e mezzo fa hanno deciso di mettersi a tavolino e mostrare che a Napoli si può fare cultura come nelle altre grani città europee perché, di fatto, ne abbiamo tutte le possibilità e forse anche di più.[divider]Sono i soci di Vivoanapoli, associazione di promozione culturale nata nel maggio del 2012 sotto la spinta del presidente Emilia Leonetti insieme con l’attore Andrea Renzi, che si propone come luogo di riflessione e di provocazione aperto al dialogo con quanti – istituzioni, organizzazioni private e singoli cittadini – intendono impegnarsi a favore del rilancio della città, valorizzando le enormi risorse culturali presenti nel territorio.[divider]<<Viviamo a Napoli e intendiamo continuare a farlo, ma siamo consapevoli dei grandi limiti che ne frenano lo sviluppo e troppo spesso compromettono la qualità della vita >> – spiega Emilia Leonetti – <<Crediamo che la città possegga le risorse e le capacità per reagire e per promuovere un processo di cambiamento. Siamo anche convinti che la cultura possa ed debba essere il cuore di questo processo >>. Ed è da qui che sono partiti nel 2012, proponendo numerose iniziative di confronto culturale e proteste.

Ed è da qui che parte anche il nuovo anno di Vivoanapoli con il ciclo d’incontri dedicato a chi resta, “Perché Vivo a Napoli. Dialoghi per chi resta”. Un confronto finalizzato ad avviare una riflessione comune sulle ragioni che continuano a spingerci a “scegliere” questa città, un ciclo periodico con scrittori, poeti, scienziati, imprenditori, artisti e altre personalità che vivono a Napoli. Ad aprire il primo appuntamento, (giovedì 9 gennaio, alle ore 17,30, presso il PAN – Palazzo delle Arti via dei Mille, 60) gli scrittori Maurizio De Giovanni e Titti Marrone, che si confrontano con Giulio Baffi e Diego Guida, con la moderazione di Emilia Leonetti.
Caterina Piscitelli