
“Da quest’anno i musei statali saranno gratuiti per le donne ogni 8 marzo”. Così in una nota il ministro Franceschini annuncia l’iniziativa del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che, per la Giornata internazionale della donna, aprirà gratuitamente alle donne i musei, le aree archeologiche e i monumenti statali.
La Giornata internazionale della donna vuole ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo. Questa celebrazione, la cui origine risale all’anno 1909 negli Stati Uniti, ricorda la conferenza Woman’s Day, tenuta dalle donne socialiste e presieduta da Corinne Brown, in cui si discusse dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne. Quell’iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell’anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909. Le celebrazioni furono interrotte dalla prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti, finché a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo ormai completamente screditato e privo anche dell’appoggio delle forze armate, e l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio. Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all’8 marzo la Giornata internazionale dell’operaia. In Italia la Giornata internazionale della donna si tenne per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia.
Nel corso degli anni, la Giornata internazionale della donna ha dimenticato il suo significato originario ed è diventata la Festa della donna, intesa non più come commemorazione, ma come un’occasione per vendere mimose o festeggiare in locali di spogliarellisti.
Quest’anno si cerca di restituire all’8 marzo il suo vero significato: la cultura trionfa sulle ingiustizie del passato.
L’elenco delle iniziative statali verrà pubblicato sul sito dei Beni Culturali. Non lasciatevi scappare questa occasione!