
Il Presidente Napolitano si fa da parte e si dichiara “felice di tornare a casa”. Il Presidente del “bis storico” farà il senatore a vita, avrà diritto a vari privilegi e 15 mila euro al mese.
Ricordiamo che il secondo mandato dell’undicesimo Presidente della Repubblica e il terzo di origini napoletane (dopo Enrico De Nicola e Giovanni Leone) iniziò il 20 Aprile 2013 ed è stato un caso molto discusso perchè il suo bis è storico (nessun altro presidente è stato eletto per più di un mandato) e perchè arrivò in un momento molto controverso per la storia dell’Italia.
Il secondo mandato.
Con le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 vinse il centrosinistra, con il porcellum ancora in vigore, legge che è stata più volte associata, e a ragione, alla legge Acerbo del 1923 e alla cosiddetta “legge truffa” del 1953 per l’abolizione dei collegi uninominali e le liste bloccate. Il Presidente Napolitano, rieletto per la seconda volta, dopo il tentativo andato a vuoto di Bersani affidò l’incarico di formare un nuovo governo a Enrico Letta percorrendo l’unica via possibile, a suo dire, che era quella di una “larga convergenza tra le forze politiche che possono assicurare al governo la maggioranza in entrambe le camere”.
Il contesto era, come lo è tuttora, quello di una crisi che investe il paese, a partire dall’economia e dalla politica, ripercuotendo i suoi effetti drammatici sulla società tutta. La rielezione di Napolitano venne salutata positivamente all’estero, in quanto la sua figura venne percepita come quella di un mediatore capace di far uscire da una situazione di stallo i partiti politici italiani.
In casa si parlò di sacrificio personale e quasi tutti i giornali incensarono la figura del Presidente rieletto.
In effetti i risultati delle elezioni non davano indicazioni nette perchè la coalizione del centrosinistra vinse di poco sulla coalizione di Berlusconi e si registrò, d’altra parte, l’ascesa del movimento 5 stelle che per la prima volta portava alla Camera 109 deputati e al Senato 54 membri.
E’ nata così la stagione politica attuale delle larghe intese e poi è venuto il Patto del Nazareno, con tutti gli obbrobri visti fino ad oggi.
Ad attendere Napolitano, adesso, una profumata pensione e tanti privilegi e lussi che con la crisi che sta divorando le speranze e le aspettative di un’intera generazione di giovani, lasciano ancora una volta senza parole. E pensare che fu lui a proporre un taglio dei vitalizi degli ex capi di Stato.
Potrebbe sembrare irriconoscente associare le due cose, infondo grazie al suo contributo, l’Italia ha superato lo stallo del dopo elezioni 2013, eppure permane la consapevolezza che alla gravità della situazione italiana, aldilà degli annunci, aldilà delle tanto attese riforme, non corrisponde una politica capace di imboccare la strada giusta per uscire dalla crisi.
Cosa abbiamo visto, per esempio, nell’ultimo mese? Un Presidente del governo che ha inserito una norma Salva Berlusconi nella Legge di Stabilità (e con lui gli altri grandi evasori) il 24 dicembre, in barba alle attese di quanti si aspettano finalmente una virata, forse perchè le aziende in Italia continuano a chiudere, forse perchè gli statali hanno i contratti bloccati da ormai 5 anni, o forse perchè i giovani non hanno prospettive di trovare lavoro, hanno perso la speranza di comprarsi una casa, perchè quella di avere la pensione già non ce l’hanno più.
É vero che sembra ci sia anche qualche spiraglio positivo, almeno a sentire delle 1500 assunzioni alla Fiat di Melfi. Basterà?