
Napoli
Napoli, la città del bel canto conquista un altro primato: dopo New York e Los Angeles è la terza città più rumorosa al mondo. Possiamo quindi dire che Napoli non canta come abbiamo sempre detto ma urla, vediamo perchè.

La ricerca è stata effettuata su ben 47 metropoli di 11 nazioni (attraverso un questionario distribuito a 800 residenti di Australia, Nuova Zelanda, Belgio, Francia, Portogallo, Olanda, Germania, Spagna, Gran Bretagna e Italia.) Le città coinvolte nel Bel Paese sono state Roma, Milano, Torino e Napoli. A giudicare da quanto emerso dalle risposte dei residenti, l’inquinamento acustico sarebbe riconducibile principalmente al traffico, ma anche alla musica notturna emanata dai locali della città.
A misurare il grado di vivibilità (acustica) delle città prese in esame è stata la Amplifon insieme a GfK Eurisko che ha stilato la classifica del benessere uditivo, “Non si tratta di una misurazione del grado di sordità ma della valutazione percepita dai singoli intervistati (8800 in totale)”, precisa il professor Roberto Albera, ordinario di Otorinolaringoiatria a Torino.
Il termometro della tolleranza è stato l’indice di esposizione all’inquinamento sonoro (Exposure noise pollution index) che ha esaminato tipo, percentuale, frequenza e durata del rumore.
Il calo della sensibilità uditiva -aggiunge il professor Albera-è fisiologico a 80 anni, ma se il danno da rumore coinvolge le orecchie di chi di ne ha solo 40, forse sarebbe il caso di correre ai ripari con misure di contenimento che, tra l’altro, esistono già, ma non vengono applicate.
Insomma se a Napoli soffriamo di insonnia, disturbi dell’umore, difficoltà di concentrazione e mal di testa possiamo sicuramente affermare che questi sintomi non sono solo legati a situazioni di stress personali ma sono anche provocati da un inquinamento acustico costante che alla lunga porta anche danni all’udito stesso.