
Mercoledì per la rassegna “Musica al Castello” va in scena Gianfranco Gallo con lo spettacolo “Captivo”. L’iniziativa è promossa e finanziata dal Comune di Napoli per “Napoli Città della Musica”, nell’ambito della rassegna “Estate a Napoli 2025” ed è organizzata da Aera Live.
«Captivo vuol dire, oltre che cattivo, prigioniero – spiega l’artista – ed è un quadro espressionista costituito da personaggi teatrali e cinematografici legati dalla loro peculiarità di essere costantemente border line, sulla linea di confine tra Bene e Male e in cui lo stesso confine tra carceriere e carcerato fa chiedere chi imprigiona chi?». La recitazione e l’interpretazione capovolgono ulteriormente le carte sul tavolo: si fa parlare Viviani come se fosse diretto da Kubrick e si spoglia la violenza di genere dell’abito del finto amore, fino a una tirata della Commedia dell’arte ad un ritmo vorticoso che la destruttura completamente . Voci che cambiano, intenzioni inaspettate, personaggi capovolti. «Spesso, nel teatro e al cinema – prosegue Gallo – le parole sono state sottovalutate, musicate da una melodia allegra o velate da belle immagini: avete mai ascoltato con attenzione il testo de ‘A retena de’ scugnizze di Viviani? Grazie all’accompagnamento da festa popolare, forse sfugge quello che in effetti è un accordo tra ragazzini forse più che semplici “mariuncielle”, un accordo anche abbastanza duro. E cosa differenzia l’attacco prepotente e senza motivo al debole Mimì di Montemurro o alle femmine di Festa di Piedigrotta da parte dei Bazzarioti, dallo spirito che muove Alex e i suoi drughi in Arancia meccanica?». Chi è la vittima e chi il carnefice? E’ vittima Shylock de Il Mercante di Venezia o è un mancato carnefice e non lo è forse Vincenzo De Pretore di Eduardo una vittima ? Con Gianfranco Gallo 4 musicisti di livello : Antonio Maiello alla chitarra, Luigi Esposito alla fisarmonica, Michele Visconte al basso e al violino e Marco Castaldo alla batteria. La parte musicale perfettamente integrata nella pièce di Teatro Canzone spazia da autori quali Di Giacomo, Bovio , Russo per passare da Manu Chao a Pino Daniele ed altri, ognuno di essi tessuto in una trama che restituisce un disegno composito e potente. Uno spettacolo mai più attuale di oggi.