
Nato nel 1938 a Filadelfia, Alfred McCoy Tyner, è morto all’età di 81 anni. Pianista americano, una delle leggende del jazz, celebre per il suo stile innovativo e per aver fatto parte del John Coltrane Quartet. L’annuncio è stato dato dalla famiglia.
McCoy, tra i più influenti nella storia del genere musicale, è stato sempre incluso nella ristretta categoria di giganti come Herbie Hancock, Chick Corea e Bill Evans, e veniva considerato uno dei padri del piano jazz contemporanei.
Aveva uno stile personalissimo, dovuto non solo al fatto che era mancino ma anche ad una certa passionalità, ad un grandissimo vocabolario melodico, che veniva filtrato dalla capacità di interpretare i sentimenti e le idee attraverso una complessità espressiva.

La carriera di Tyner comincia nel 1960, come pianista della formazione di Benny Golson e Art Farmer. Nello stesso anno sostituisce Steve Kuhn ed entra ufficialmente nello storico quartetto di John Coltrane, insieme a Elvin Jones alla batteria e Jimmy Garrison al contrabbasso. Partecipa quindi, tra 1961 e 1965, alla realizzazione di alcuni tra i più importanti dischi della storia del jazz come My Favorite Things, A Love Supreme, Ballads.
Tyner, che prima di Coltrane aveva suonato con Benny Golson e Art Farmer, dopo la metà degli anni Sessanta, avviò una sua carriera da leader.
Pubblicò, con la Blue Note Records, tra il 1967 e il 1970, una serie di dischi che viaggiavano nel solco della mainstream e dell’hard-bop.
Il pianista nella sua carriera ha ricevuto cinque Grammy Awards, realizzato più di 80 album.
Tra i tanti riconoscimenti vi sono: il National Endowment of the Arts’ Jazz Master Awarrds nel 2002, dell’Heroes Awards della Philadelphia Chapter of Recording Academy della sua città natale.
Non c’è pianista delle generazioni più giovani che non debba qualcosa allo stile e alla creatività di Tyner, che è riuscito ad essere uno straordinario innovatore.
Verrà ricordato sempre per le sue progressioni armoniche per quarte, di cui fu un precursore.