

[dropcap]A[/dropcap]lberto Bevilacqua è morto nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 settembre nella clinica privata “Casa di Cura Villa Mafalda”, a Roma. La causa del decesso è un arresto cardiocircolatorio. Scrittore, regista e poeta di grande popolarità in Italia e all’estero, nato a Parma nel 1934, scompare a 79 anni dopo aver scritto oltre 40 libri. Tra i riconoscimenti ricevuti, lo Strega, il Campiello e per due volte il premio Bancarella.[divider]Una morte naturale, eppure la sua compagna, l’attrice e scrittrice Michela Miti (nome d’arte di Michela Macaluso), aveva presentato un esposto contro la struttura per lesioni colpose e, tramite il suo avvocato Rosa Zaccaria, ha chiesto al pm Elena Neri di procedere con l’autopsia. Dalla procura di Roma la risposta è affermativa: si parte con la verifica e gli ulteriori accertamenti. Ricoverato spontaneamente a “Villa Mafalda” lo scorso ottobre 2012, Bevilacqua, da mesi combatteva con malattie cardiocircolatorie. Di recente era in stato di incoscienza. L’ultimo libro del giornalista parmigiano e romano d’adozione, tuttavia, è stata la raccolta Roma califfa (Mondadori, 2012).
Tra i riconoscimenti ricevuti ricordiamo il Premio Campiello nel 1966 e il David di Donatello, rispettivamente per la versione letteraria e cinematografica (con Jean Seberg e Ugo Tognazzi) di Questa specie d’amore. Poco dopo Bevilacqua vince anche lo Strega, nel 1968 con L’occhio del Gatto. Consegue infine nel 2010 il premio alla carriera del Meridiano Mondadori.
Tra i suoi lavori Il viaggio misterioso (1972), Una scandalosa giovinezza (1978), Festa parmigiana (1980), Il curioso delle donne (1983), La grande Giò (1986), I sensi incantati (1991), L’eros (1994), Lettera alla madre sulla felicità (1995), Anima amante (1996), GialloParma (1997), Sorrisi dal mistero (1998), La polvere sull’erba (2000), Gli anni struggenti (2000), Tu che mi ascolti (2004), Lui che ti tradiva (2006), e la raccolta di poesie La Camera segreta. Tra i prodotti filmici citiamo La Califfa, Questa specie d’amore, Le Rose di Danzica, Bosco d’amore. Intellettuale impegnato e presente nella vita italiana fin dagli inizi degli anni Sessanta, nel settore cinematografico ha inventato molti titoli per film e ha collaborato con Rossellini sul set de Il Messia, con Visconti, De Sica, Zampa e Fassbinder. Le sue opere letterarie sono state tradotte in Cina, Giappone, Usa, Brasile; facendo di Bevilacqua un valido rappresentate della nazione.
Massimiliano Notaro