
Non si placano le violenze a Milano, soprattutto nei luoghi sotterranei dove si trovano le stazioni delle metropolitane. Le aggressioni, anche brutali, stanno diventando una costante nella vita cittadina del capoluogo lombardo. Questa volta è successo sulla linea della metropolitana rossa, precisamente al capolinea M1 Bisceglie. La vittima è un uomo di 36 anni, originario del Marocco. Stava aspettando il mezzo, alle due e mezza di notte, quando è stato raggiunto, di sorpresa, da due uomini, probabilmente stranieri, che l’hanno placcato da dietro armati di un bastone. Uno dei due l’ha immobilizzato, mentre l’altro continuava a colpirlo violentemente alla testa fino a quando il 36enne non è svenuto privo di conoscenza. Sono stati chiamati immediatamente i soccorsi che l’hanno portato all’Ospedale San Carlo dove gli sono stati dati dieci giorni di prognosi. Nessuna traccia, almeno per il momento, degli aggressori che si sono dati alla fuga con un bottino niente male: il portafoglio della vittima, infatti, oltre i documenti conteneva anche 450 euro in contanti.
Per una brutta notizia, ce n’è una anche altrettanto positiva che vede come scenario sempre la stazione della metropolitana. Lunedì sera, alla stazione di Molino Dorino, una ragazza egiziana di 21 anni, in compagnia del fidanzato, è scesa dalla metro quando ha iniziato a sentirsi improvvisamente male. La giovane donna, incinta di otto mesi, è entrata in travaglio ed ha partorito prematuramente la piccola che era attesa per i primi di dicembre. Tempestivi, anche in questo caso, i soccorsi che hanno coperto la scena, per privacy, con un telo ed hanno aiutato la mamma a dare alla luce la bambina. Mamma e figlia stanno bene e si trovano, ora, all’Ospedale Sacco. Purtroppo, però, le buone notizie per quanto riguarda l’ambiente metropolitano meneghino sono sempre rare, mentre quelle che riguardano aggressioni o violenze stanno diventando l’ordine del giorno. Ciò che fa maggiormente rabbia sono le vane promesse fatte dal Comune di Milano sulla riqualificazione delle periferie. Cosa che, ovviamente, non è ancora avvenuta e la gente dei quartieri periferici comincia ad avere paura.