
Fino al 20 Agosto 2018, Greta Thunberg era soltanto una ragazzina di 15 anni affetta da sindrome di Asperger con una grandissima passione per l’ambiente e l’ecologia.
Da quel giorno, dalla sua prima protesta al difuori del parlamento svedese, la piccola Greta ha fatto moltissima strada fino a trovarsi candidata al nobel per la pace del 2020, grazie al suo grandissimo contributo alla lotta contro il cambiamento climatico.
Aver portato una tematica così importante fino alle alte sfere del governo svedese, però, non è stata l’unica grande vittoria della paladina dell’ecologia: da qualche mese, infatti, ispirati dalla lotta della Thunberg, moltissimi giovani hanno deciso di unirsi in un movimento ecologista internazionale, nominato “Fridays For Future”. I ragazzi, infatti, si riuniscono in assemblee locali tutti i venerdì per discutere di tematiche come l’inquinamento, il biocidio e le grandi opere.

Si tratta, dunque, di una lotta costante ed impegnata, che nonostante sia stata inizialmente sottovalutata dai governi nazionali, ha guadagnato sempre più consensi ed addirittura una petizione di professori, scienziati ed intellettuali ha raccolto oltre 20mila firme, che continuano ad aumentare ed aiutano a legittimare il progetto dei giovani di tutto il nostro pianeta. Questo moto di protesta nei confronti delle élite finanziarie, capaci di mettere in ginocchio la natura in virtù delle ciniche leggi di profitto, ha visto il proprio culmine nella manifestazione globale del 15 Marzo, quando milioni di studenti si sono riversati nelle piazze di tutto il mondo, abbattendo ogni barriera sociale e culturale per combattere per un problema che ci tocca tutti: la sorte futura del pianeta che abitiamo.
In Italia, in
particolare, sono stati organizzati cortei in un totale di 182 città, uno dei
numeri più alti al mondo, con alcune città, come Napoli e Roma, che hanno
superato i 10mila partecipanti. La sezione di FFF ha, inoltre, comunicato una
nuova data, il 23 Marzo, dove gli studenti di tutto lo stivale si riuniranno a
Roma per manifestare ancora una volta il proprio dissenso.
Se dalla gioventù italiana arrivano, dunque, moltissimi segnali positivi, lo
stesso non si può dire per la nostra classe politica: il vicepremier Matteo
Salvini, infatti, si è schierato apertamente contro la manifestazione,
definendola come un tentativo di propaganda dei centri sociali e della
sinistra.
Non è una novità che il ministro degli interni decida di schierarsi contro
tutto ciò che possa portare una ventata di aria fresca in Italia, sparando a
zero sul nulla. Questa volta, però, c’è una differenza fondamentale: non si
tratta di una semplice protesta, ma di una vera e propria rivoluzione culturale
che spazzerà via chiunque tenti di opporsi e, purtroppo per lui, Salvini è tra
i primi della lista.