
Loffredo, storica bottega sita nel cuore del Vomero – precisamente in Via Michele Kerbaker,19 – chiude. La notizia non è nuova, ne abbiamo parlato l’11 novembre 2013 e l’abbiamo accennato nuovamente lo scorso 27 marzo; ma avevamo saputo da Alfredo Loffredo, il proprietario dell’esercizio, che la libreria si sarebbe solo spostata di pochi metri, riaprendo in Piazza Fuga, in un locale di dimensioni inferiori. Dunque, nessun allarmismo: Loffredo ci aveva rasserenato e spiegato che la chiusura era dovuta da un fitto troppo alto da pagare, proprio come per Guida Merliani. Quel che tra oggi – secondo giorno effettivo di chiusura – e quella mattina di novembre cambia è, apparentemente, un dettaglio: il tribunale non ha accettato il piano di rientro della società e a breve deciderà se mettere in vendita, in un solo giorno di apertura speciale, il patrimonio librario dell’attività. Detto in parole spicciole: Loffredo chiude e basta. [divider]Almeno dieci i dipendenti e tanti i soci di una libreria che al Vomero c’è – e ne è simbolo – sin dal 1981;
mentre originariamente – parliamo dell’800 quando la sigla era Rondinella-Loffredo – era collocata all’interno del Palazzo Carafa, in Via San Biagio dei Librai. Una tra le più antiche case editrici italiane e scolastiche ha dovuto fare i conti con una crisi economica e culturale tanto forte da costringerla ad abbassare le saracinesche ed interrompere una tradizione, tramandata da padre in figlio, ormai secolare. Quel che perplime di più è l’inarrestarsi dell’apertura di esercizi commerciali, quali pub, bar, ristoranti, locali studiati per il take-away e la chiusura, giorno dopo giorno, di luoghi in cui si accedeva consapevoli che da quell’acquisto sarebbe aumentato il bagaglio culturale personale. Quel che perplime di più è che nessuno ne parla e tutti lo sapevano; che ciascuno fa finta che non sia un problema suo. Non è così: la chiusura dell’ennesima libreria in Napoli è l’ennesima sconfitta di una società che perde pezzi storici, perde sapere, perde cultura e dunque perde potere e dignità.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
[review]