

Inaugura venerdì 24 gennaio alle 18.00 nelle sale del primo piano del Palazzo delle Arti di Napoli, “Seducenti Immagini”, la mostra collettiva organizzata e curata dalla galleria d’arte contemporanea Spazio Nea con Alfonso Amendola, e in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Visitabile gratuitamente fino al 28 febbraio, le sessanta opere selezionate, tra tele e scatti fotografici, rappresentano il percorso artistico che la galleria Spazio Nea ha regalato alla città nel corso del 2013. Dieci gli artisti in mostra, fra i più rappresentativi sullo scenario nazionale, ma tutti di matrice campana, ciascuno col suo particolare linguaggio, per un’indagine critica sull’arte contemporanea e la sua collocazione. [divider]Di certo, dal percorso evocativo scelto quella che viene fuori è un’arte che racconta di emotività, pensieri, condizioni, sensazioni, domande, che affliggono l’uomo contemporaneo e quindi in questo senso vicina al concetto stesso di arte contemporanea ovvero d’interazione con il pubblico. In questo caso un’intenzione d’interazione più sottile, intimistica, che viaggia su binari invisibili a volte razionali altre più viscerali. Nelle tele di Raffaele Canoro, ad esempio, maschere grottesche fendono l’oscurità per mezzo di una fioca luce. Brancolano nel buio a chiedere “chiarezza”. E la risposta è tutta nelle loro espressioni. Se qui l’uomo grida “fate luce” per uscire dal sonno, da un torpore provocato, in Giovanni Di Capua è un “fantoccio alienato” dallo sguardo fisso, assente a se stesso e al mondo, appeso a fili “manovrati da mani invisibili”. Un viaggio nel carattere minaccioso della natura umana parte, invece, dalle opere di Costabile Guariglia dove la pulsione erotica viene colta nella sua essenza ancestrale. Se il senso di precarietà emana dalle “tele” sfilate di Salvatore Emblema “…tentativo di disfare un accordo con la vita”, fragilità e caducità la fanno da protagoniste in Peppe Capasso, dove esplode in modo violento il contrasto tra un narcisistico attaccamento al corpo e il destino di morte, che tutto annulla in un irreparabile nonsense. Ancora opere con Aniello Barone, Mario Franco, Marcello di Donato Fabio Donato e Giuseppe La Mura.