

Ieri 9 dicembre presso la Sala del Consiglio Provinciale in Santa Maria La Nova il Direttore de L’Espresso Bruno Manfellotto ha avuto filo da torcere nel dibattito a lui dedicato dal titolo “NAPOLI è ancora POTABILE”. L’evento, stranamente non pubblicizzato, ha visto diverse realtà campane confrontarsi con colui che ha pubblicato il 15 novembre la copertina dal titolo “Bevi Napoli e poi muori” alla quale era abbinato un articolo basato sulle rilevazioni effettuate dal comando US Navy circa l’acqua di Napoli e provincia. Dai risultati delle analisi e dall’articolo risultava che ” Il 92 per cento dei pozzi privati che riforniscono le case costituiscono un rischio inaccettabile per la salute. Ma ci sono minacce anche negli acquedotti cittadini: esce acqua pericolosa dal 57 per cento dei rubinetti esaminati nel centro di Napoli e dal 16 per cento a Bagnoli.” Questo il punto di partenza del “processo a Manfellotto” aperto dall’Ing. Francesca Santatgata – Responsabile Qualità ABC e da Lucio Tarallo – Direttore Generale ABC che, dati alla mano, hanno confutato i dati, sottolineando che i parametri presi in considerazione dagli americani erano errati e che soprattutto non si parla di non potabilità ma di “limite di rischio”. I tecnici dell’ABC, quindi tranquillizzano i napoletani, asserendo che circa il 95% dell’acqua che esce dai rubinetti del capoluogo campano proviene dal Serino, una delle fonti più sicure che esistano e che insieme all’ASL Napoli 1 effettuano analisi giornaliere sull’acqua che esce dal rubinetto.[divider] Al dibattito erano presenti alcuni dei Comitati civici più importanti che hanno accusato il Direttore Manfellotto di aver approfittato e speculato sulla difficile situazione intorno alla Terra dei Fuochi. Antonio Di Gennaro, agronomo, ha infatti fatto notare che il settore dell’ agricoltura è in ginocchio, e questo articolo gli ha dato il colpo di grazia, grazie alla paura suscitata nelle persone che non stanno più comprando i prodotti del territorio. L’aiuto, quindi, deve arrivare dalle istituzioni che devono puntare sulla messa in sicurezza dei “soli” 800 ettari circa di terra contaminata e provvedere a una giusta informazione anche nella grande distribuzione. Anche Antonio Lucisano – Direttore consorzio tutela Mozzarella Campana DOP – ribadisce la rigidità dei controlli che vengono effettuati sui prodotti e che non c’è bisogno di allarmismi inutili. Proposte da parte dei comitati civici presenti di nuove campagne per la Campania che nessuno vuole vedere infelix: Cittadinanza attiva in difesa di Napoli con Lucio Mauro; Cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti con Lucio Righetti; Comitati per l’acqua – Daniela Villani e altri ancora. Forti le parole anche della rappresentante CISL Lina Lucci, che ogni giorno lotta per la dignità e il lavoro dei cittadini. Per le amministrazioni era presente il Vice Sindaco Tommaso Sodano che, fermo sulla decisione del Comune di Napoli di chiedere un risarcimento al giornale, ha parlato della responsabilità di coloro che hanno portato la Campania a questo punto, e sull’importanza delle indagini che servono a fare più luce sui fatti accaduti. [divider]Deludente e poco argomentativa la risposta del'”imputato” Manfellotto che ha sottolineato la buona fede e la ghiotta occasione offertagli dal dossier. Sulla scelta del titolo di copertina il direttore, non volendo ammettere il suo errore, ha confermato che il sensazionalismo fa notizia. Ma noi de Linkazzato.it un “chiedo scusa” glielo abbiamo strappato.
Guarda il video e l’intervista all’Ing. Francesca Santagata – ABC e a Bruno Manfellotto – Direttore L’Espresso