
Non tutti sanno che la grande opera lirica di Giacomo Puccini, intitolata TURANDOT, (in scena per la prima volta nel 1926 alla Scala di Milano) in realtà non fu completata dall’autore a causa della sua malattia (tumore alla gola) e della conseguente e prematura morte.

La Ricordi, casa editrice dell’opera, su suggerimento (niente meno) di Toscanini, affidò l’incarico al compositore napoletano Franco Alfano (Napoli 8/3/1875-San Remo 27/10/1954) in quanto, lo stesso Alfano, nella sua opera intitolata “Sakùntala”, trattava temi orientali e quindi coerenti con la Turandot.
Alfano, diplomatosi al Conservatorio di S.Pietro a Majella di Napoli, ricoprì vari incarichi tra cui Direttore del Conservatorio di Bologna e poi a quello di Torino, sovraintendente del Teatro Massimo di Palermo, sovraintendente dell’Accademia di S.Cecilia a Roma e poi del Conservatorio Rossini di Pesaro.
Franco Alfano vanta una produzione musicale immensa (opere, musica da camera, balletti, ecc..) e le sue opere sono state rappresentate nei teatri di tutte le grandi capitali europee.
Ricordiamo inoltre, l’opera intitolata “Napoli” e scritta per il Teatro Le Folies Bergere di Parigi. Tuttavia, la sua opera di maggior successo fu “Risurrezione” (1904, ambientato tra Russia e Siberia) su libreto di Cesare Hanau, rappresentata per ben 1000 volte nel solo anno 1951.