
Due settimane di sold out. “La paranza dei bambini” lo spettacolo scritto da Roberto Saviano in collaborazione con Mario Gelardi che, ne firma anche la regia, si rivela un successo di pubblico. Sul palco del Nuovo Teatro Sanità, l’ascesa e il declino della paranza creata da Nicolas Fiorillo, detto O’ Maharaja. A districarsi all’interno di una scenografia mobile – ora casa e night club, ora piazza e tetto di un palazzo da cui imparare a sparare – le vite di Briatò, Dragò, Dentino, Dumbo, Cristian, Drone, Lollipop e altri personaggi dai “contronomi” lapidari. A interpretarli Vincenzo Antoniucci, Luigi Bignone, Carlo Caracciolo, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude ed Enrico Maria Pacini. Suggestiva l’interpretazione del maharaja Riccardo Ciccarelli che, però, corre il rischio essere schiacciato dalla somiglianza dei personaggi che interpreta.
Adolescenze abbagliate dalla promessa di successo, denaro facile e potere immediato, proprio come i pesciolini che vivono sul fondo del mare, adescati dai pescatori con le lampare. Una disperata corsa verso la luce che, si rivela slancio di morte.
Uno spettacolo cupo, come i sogni di potere dei suoi pragonisti. Alienante e metallico, di una durezza simile all’acciaio delle pistole brandite dai ragazzini della paranza. Ancora una volta, le parole di Saviano rivelano grandi capacità di adattarsi a contenitori diversi, tanto da poter definire quella dello scrittore napoletano, una scrittura liquida. L’allestimento di Mario Gelardi rende giustizia al romanzo da cui è tratto, restituendo i toni e le atmosfere di quello che può essere considerato un racconto epico della generazione del qui ed ora.