
Non se lo aspettava Paolo Sorrentino. La vittoria come miglior film straniero ai Golden Globes del suo ultimo capolavoro discusso, “La Grande Bellezza”, era rimasto solo un sogno fino all’ultimo, “Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande emozione”, spiega.
E non se lo aspettava nemmeno l’Italia da 25 anni assente ai Golden Globes, l’ultima pellicola premiata nel 1989 era stata “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. Una grande sorpresa soprattutto perché “La Grande Bellezza” è stato sicuramente il film di Sorrentino che ha creato più polemiche, fin dall’anteprima a Cannes, con le minacce del fotografo romano Umberto Pizzi e con le successive dichiarazioni dello stesso regista, “Quasi quasi mi pento di aver nobilitato i giornalisti di casa, con il personaggio interpretato da Toni Servillo” dichiarava dalle pagine di un noto quotidiano lamentando il feedback freddo e polemico della stampa italiana. Profetiche invece le parole dello stesso Servillo protagonista del film che dichiarava in tempi non sospetti, “C’è una qualità in Italia che all’estero sanno riconoscere. E’ una vecchia discrepanza, in Italia si ha vita più difficile, mentre all’estero si è apprezzati”.
La pellicola è ambientata in una Roma mondana, trash ma bellissima, che non riesce ad essere imbruttita dai mediocri personaggi che la abitano. Tra questi c’è uno spettacolare Toni Servillo, con cui Sorrentino si divide il merito di tutti premi accumulati finora (European Film Award, Nastri d’Argento, Tallinn Black Nights Film Festival, Cinemanila International Film Festival) che interpreta Jep Gambardella: scrittore/giornalista mondano che porta lo spettatore a scoprire tra luoghi meravigliosi la decadenza di una Roma frivola con una consapevolezza ed un’ironia disarmanti. Una grande contrapposizione tra la bellezza di una città senza tempo, che non ha bisogno di scenografie e luci artificiali per lasciarti senza fiato, e la mediocrità di uomini che, pur avendo avuto tutto dalla vita, non riescono ad essere più belli di lei, dell’Italia intera se vogliamo, perché la vivono senza anima solo ostentandola.
“Grazie Italia, questo è un Paese davvero strano ma bellissimo”, ha detto, per l’appunto, Sorrentino nel ritirare il premio. Ha poi raccontato, ” Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma e una certa umanità”. Ora c’è da sperare per l’Oscar. Giovedì 16 gennaio saranno annunciate le candidature, ma intanto Sorrentino si gode il momento di gloria e il ricordo della serata speciale appena conclusa. “Ero seduto accanto a Bono che si è mostrato molto felice del fatto che avesse vinto il nostro film”.
Caterina Piscitelli