
Kim Jong-un, nato a Pyongyang nel 1982, è il primo capo di stato nordcoreano a essere nato dopo la fondazione del paese.
Prima di assumersi tale responsabilità, egli è raramente comparso in pubblico. Molte informazioni su di lui, dalla sua data di nascita al periodo d’istruzione all’estero, rimangono incerte.
Nel 2011, è succeduto al padre nella carica di guida suprema della Repubblica Popolare Democratica di Corea del Nord.
Kim non si vede in pubblico dall’11 aprile e la sua assenza ha scatenato un’ondata di speculazioni proprio sul suo stato di salute. Seoul e Washington hanno minimizzato le affermazioni che Kim potrebbe essere gravemente malato o addirittura morto. I media controllati dallo stato in Corea del Nord non hanno fornito alcuna prova che Kim sia vivo, al di là delle notizie di sedicenti lettere inviate a suo nome.
Nelle ultime settimane il mirino dell’intelligence americana si è spostato su Kim Yo-jong, sorella del dittatore nordcoreano dato per morto. Lo scrive Il Fatto Quotidiano, che nell’edizione odierna ha pubblicato un ritratto della donna che potrebbe presto prendere il potere al posto del fratello. Non ci sono notizie ufficiali sulle condizioni di salute di Kim Jong-un: Donald Trump ha dichiarato di conoscerle senza però rivelarle, non è dato quindi sapere se il leader della Corea del Nord è deceduto o è in punto di morte dopo un intervento chirurgico.
Di certo c’è che è sparito dallo scorso 11 aprile: giorno dopo giorno si rafforzano le voci riguardanti la successione. La candidata principale sembra essere proprio la sorella, cresciuta nell’ombra di Kim ma ricoprendo un ruolo decisivo nella propaganda di regime.
È stata lei la regista dei video che hanno trasformato il fratello in un’icona, nell’uomo dei missili che minacciano i potentissimi Stati Uniti. Inoltre, la donna è conosciuta in qualità di regina della censura ed è anche finita sulla lista nera del dipartimento del tesoro americano per “gravi violazioni dei diritti umani”: un curriculum di tutto rispetto per prendere in mano la leadership del regime nordcoreano.

Ji Seong-ho l’attivista nordcoreano che attualmente vive in Corea del Sud, dove lavora per divulgare la situazione nordcoreana ed aiutare altri disertori scappati dalla Corea del Nord, eletto al parlamento all’inizio di quest’anno, è l’ultimo a suggerire che Kim potrebbe essere morto dopo un intervento al cuore, non ne sono certo al 100%, ma posso dire che la possibilità è del 99%. E ora la Corea del Nord è alle prese con un complicato problema di successione.
Kim è assente da eventi pubblici da oltre due settimane, incluso quello del 15 aprile dedicato al compleanno del nonno Kim Il-sung, il fondatore del regime, mentre secondo la Kcna il 12 aprile il leader aveva presieduto un’importante riunione del Politburo il giorno precedente.
Ieri Moon Chung-in, advisor speciale sulla sicurezza nazionale del presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha affermato che il leader nordcoreano è vivo e sta bene.
La Corea del Sud continua a non rilevare segnali inconsueti al Nord da poter collegare alle voci che darebbero, in base a variegate indiscrezioni, il leader nordcoreano già deceduto o in stato vegetativo per l’inserimento problematico di uno stent coronarico..
Sono emerse teorie diverse, tra cui l’ipotesi di un allontanamento sociale a causa dello scoppio del Covid-19 nel paese. Ieri anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto di avere una “precisa idea” sulla salute di Kim.
Il Cremlino, ha divulgato tramite il portavoce del presidente Putin un messaggio dove viene dichiarato che non si hanno informazioni ufficiali sulla salute di Kim Jong-un.
Il leader nordcoreano Kim Jong un sarebbe tornato a mostrarsi in pubblico dopo 20 giorni di assenza. Lo ha riferito l’agenzia di Stato sudcoreana Yonhap, smentendo così le voci che volevano il dittatore gravemente malato o in fin di vita. Secondo i media di Stato nordcoreani, Kim Jong un avrebbe partecipato alla cerimonia conclusiva dei lavori di una fabbrica di fertilizzanti a Sunchon.
La Corea del Sud aveva sin da subito mostrato un certo scetticismo e pochi giorni fa fonti ufficiali di Seoul avevano dichiarato che Kim Jong un era vivo e stava bene.
I dubbi sulla salute di Kim Jong un erano stati alimentati dalla sua assenza alle celebrazioni della nascita del nonno e padre della Corea del Nord, Kim Il Sung, lo scorso 15 aprile. Kim era sparito dall’11 aprile scorso. E’ come se il Papa a Natale non avesse partecipato alla messa del Natale.
Si infittisce il mistero sulla sorte del dittatore Nord Coreano.