
Sembra passata una vita dall’ultimo match tra Juventus e Napoli decisivo per lo scudetto, e da quel gol di Simone Zaza all’88esimo minuto che rompeva l’equilibrio della partita e del campionato.
La maggior parte dei tifosi del Napoli, probabilmente, farà anche fatica a ricordare che nove degli undici titolari di quella sconfitta allo Stadium saranno quasi sicuramente riproposti stasera, eccezion fatta per Faouzi Ghoulam, costretto ai box da metà stagione per un infortunio al ginocchio, e per core ‘ngrato, che ci sarà, ma con una casacca diversa.
Le premesse della sfida di quel 13 Febbraio 2016, certo, erano sicuramente diverse: mancavano ancora 13 giornate ed il compito del Napoli capolista era quello di fermare una Juventus che, dopo un inizio altalenante, aveva infilato un ruolino di marcia di quattordici vittorie consecutive, e sembrava pronta a distruggere il suo ultimo ostacolo: il primo Napoli di Sarri.
Oggi, invece, è il Napoli ad inseguire, dopo aver visto ogni speranza scivolare via quando, nella scorsa giornata, l’Udinese si era portata in vantaggio al San Paolo. Dopo la rimonta, e complice il pareggio della Juve sul campo del Crotone, il Napoli è ancora legittimato a sognare, poiché una vittoria significherebbe portarsi a -1 in classifica, con i bianconeri che nelle ultime giornate dovranno sfidare due squadre agguerrite come l’Inter e la Roma.
È stasera, dunque, lo snodo cruciale per il campionato, e l’unico modo che il Napoli ha per continuare a sognare è vincere nella tana del lupo, dove i ragazzi di mister Sarri non hanno mai guadagnato neanche un punto.
La speranza, però, è l’ultima a morire, e lo sanno bene i tifosi partenopei, che all’arrivo del pullman della squadra a Capodichino, hanno accolto i loro beniamini per caricarli a molla prima dello scontro decisivo.
Si tratta, oggi più che mai nella storia della rivalità tra Napoli e Juventus, di una sfida che trascende il calcio e che parla di rivoluzione: la società bianconera, dal ritorno in Serie A, con una perfetta organizzazione e forte di introiti sempre più consistenti, ha monopolizzato il campionato, rendendo quasi banale la corsa scudetto e irridendo qualsiasi avversario.
Il Napoli, negli ultimi sette anni, è stata una delle poche squadre a togliere qualche soddisfazione alla squadra che prima era di Conte ed ora di Allegri: qualche Coppa Italia, la Supercoppa di Doha e nulla più, ma adesso si figura la possibilità di cambiare le carte in tavola e perché no, rovesciare direttamente il tavolo da gioco.
Le truppe sarrite scenderanno in campo cariche e consapevoli della propria forza, perché la rivoluzione si fa anche con la bellezza.