Mercoledì 30 aprile si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale del jazz, istituita dall’Unesco nel 2012, come doveroso riconoscimento ad uno dei generi musicali più discussi ma anche più affascinanti che esistono. Rigoroso ma anarchico, disciplinato ma ribelle, popolare ma colto, moderno ma con radici profonde, il jazz è un modo di pensare la musica che fa parte ormai del sangue del nostro mondo. Nato all’inizio del 900 dall’incontro tra la cultura africana e quella europea, il jazz si è diffuso inizialmente nel sud degli Stati Uniti per poi arrivare ovunque, arricchendosi attraverso la fusione delle diverse culture. È una forma d’arte che parla tante lingue, è un formidabile strumento di dialogo interculturale. Un messaggio di libertà, cultura e fratellanza. In occasione di questa straordinaria celebrazione “Atom Booking”, “Dartevaria” e il Joker Live Cluborganizzano a Napoli una speciale Jam(mercoledì 30 aprileJoker via De Mura 35, ingresso libero) che vedrà protagonisti in apertura Giacinto Piracci (guitar), Antonio Napolitano (double bass) e Giuseppe D’Alessandro (drums) ma anche e soprattutto chi è mosso dalla voglia di stare insieme cogliendo il senso più essenziale di questo tipo di musica che valica ogni confine artistico e stilistico, unanimemente riconosciuto come veicolo di pace, unità, dialogo e cooperazione. L’evento nasce in particolare dalla sinergia di tre realtà napoletane che hanno deciso di fare rete esclusivamente a scopo culturale e non lucrativo, indignati del fatto un giorno così speciale per la musica sia passato inosservato dalle istituzioni. L’International Jazz Day 2014, realizzato in collaborazione il Thelonious Monk Institute of Jazz, vedrà come host global city la città di Osaka in Giappone paese considerato, nella prima metà degli anni 1920, la “mecca” del jazz e che ancora oggi svolge un ruolo propulsore verso questo genere musicale. Ambasciatore illustre della Giornata mondiale è il grandissimo Herbie Hancock secondo il quale «nessuna forma d’arte musicale è più efficace del jazz come strumento diplomatico».[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui