
Giovedì 29 gennaio 2015, presso la Biblioteca Benedetto Croce di Napoli, i poeti Viola Amarelli e Francesco Filia hanno parlato de “La Disarmata” – CFR edizioni, volumetto antologico che raccoglie “cinque napolitudini, nate da un incontro fisico di voci e amicizie durante un reading di autori tutti di origine partenopea “ : Gianni Montieri, Viola Amarelli, Francesco Filia, Vincenzo Frungillo e Immo (pseudonimo del più dissacrante tra i cinque autori della raccolta).
Il volume “ affronta un percorso (…) nel topos “Napoli”, scontando l’ingombro di passato e di oleografia che inevitabilmente l’accompagna”.(cit.)
Suddivisa in cinque sezioni, una per ciascuno dei poeti autori delle liriche presenti, La Disarmata ci presenta Napoli vista dagli occhi dello straniero “illustre”: dieci scrittori americani, da Raymond Carver a Roberto Bolano, scelti da Gianni Montieriper tracciare ciascuno una “cartolina” della città; la parola passa poi a Viola Amarelli e alle sue “Rettoriche”, tanti aggettivi per una città che da “porosa, cava e tufacea” esplode violentemente nella sua grandezza, “madre” di figli, i nostri, “palpitanti” e “in transito”.
Francesco Filia affronta uno stradario, quello di una città percorsa, camminata, nella concretezza di una quotidianità che copre, col rumore dei clacson, il calore dell’asfalto, lo stridore dei freni prima dell’impatto, lo squillare incessante dei telefonini, un cuore che batte di umori e amore e vita, soffocata dal cemento e dall’alienazione. Zona Est, quella descritta da Vincenzo Frungillo, di case vuote e oggetti non più usati, silenzio di insolita pace su Lago Patria, la morte “anticipata alla fede” dalla mano di “un moderno imprenditore che faceva fruttare le sue pietre”.
Da ultimo, Immo e il suo sorriso irridente e scanzonato, che ci trascina nel suo irriverente sguardo sulla napoletanità “all’estero”, migrante ed emigrata nella Capitale, dove tutti sono stranieri a casa propria.
A presentare la raccolta, nell’ambito delle manifestazioni culturali “Apeiron” ideate e organizzate dallo scrittore napoletano Bruno Pezzella, il giornalista, scrittore e critico letterario Antonio Filippetti de La Repubblica, che ha illustrato le caratteristiche di ciascuna sezione, con osservazioni puntuali e in qualche caso entusiaste, ricche di spunti di riflessione.