
Nella giornata di ieri sono scattate le manette per l’imprenditore casertano Giuseppe Gravante, fondatore ed ex proprietario di “Latte Matese” e titolare di un altro noto marchio di latte “Foreste Molisane”. Gravante è stato arrestato dal corpo forestale dello Stato con l’accusa di estorsione: a quanto si apprende avrebbe costretto i propri dipendenti, sotto minaccia di licenziamento, a sversare rifiuti zootecnici nel fiume Volturno e a sotterrarne altri presso i terreni della propria azienda agricola. Le indagini sarebbero partite proprio dai racconti di un ex dipendente che si è autodenunciato, ammettendo di aver preso parte per anni a questo smaltimento illecito. Alla denuncia è seguita ovviamente l’attività investigativa volta ad accertare la veridicità del fatto, e a confermare tutto il ritrovamento di un sistema di pompe idrauliche nascoste e canalizzazioni che smaltivano i rifiuti direttamente nel fiume, probabilmente di sera o notte per eludere i controlli. Effluenti dell’allevamento di bestiame, reflui provenienti dalle sale di mungitura, ma anche le acque di lavaggio delle stalle e altri rifiuti speciali che finivano o bruciati oppure sotterrati, questo è quanto veniva versato nel Volturno, e lo svela l’indagine della procura di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.
L’attività illecita andava avanti dal 1994, alla prima denuncia però sono subito scattate altre dichiarazioni concordanti sempre da parte di altri ex dipendenti, ora indagati per il reato di gestione non autorizzata di rifiuti. Ma tra i racconti di questi lavoratori ne troviamo uno ancora più sconcertante, e cioè che spesso il latte scaduto veniva mischiato con quello in lavorazione e poi commercializzato. Uno scempio da ogni punto di vista che fortunatamente dopo vent’anni si chiude qui.