
Il 23 settembre alle ore 18 si è svolto al Pan di Napoli l’incontro “Siani per Ilaria Alpi” nell’ambito del Festival Internazionale del giornalismo civile Imbavagliati ideato e diretto da Désirée Klain.
Lo slogan di quest’anno è una frase del giornalista Gianfranco Siani: “Chi dimentica diventa il colpevole” che sottolinea la necessità di supportare i cronisti che rischiano quotidianamente la propria vita solo per fare il proprio dovere.
Perchè raccontare la verità per un giornalista dovrebbe essere proprio questo, un dovere che diventa ogni giorno più difficile non solo per il potere criminale ma anche per gli atteggiamenti di quello imprenditoriale e politico.
All’incontro erano presenti in rappresentanza dei 20 giornalisti italiani sotto scorta Sandro Ruotolo, Nello Trocchia, Paolo Borrometi, tutti hanno sottolineato quanto la precarietà sia ulteriore aggravante e come si intervenga solo quando succede qualcosa, non essendoci un indennizzo per le aggressioni, nè punti di riferimento nelle redazioni dove ormai non accede più facilmente nessuno stante la netta diminuzione dei contratti di lavoro.
Vittorio Trapani segretario Usigrai ha ricordato che oggi si denuncia più facilmente un giornalista piuttosto che chi delinque.
Sono intevenuti anche Carlo Verna giornalista Rai e Claudio Silvestri segretario unitario dei giornalisti della Campania.
Presenti anche giornalisti internazionali provenienti da altri paesi quali la Siria, la Libia. l’Egitto e l’Iran dove la libertà d’informazione è seriamente minacciata, Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana ha ricordato inoltre il Messico ed i 19 giornalisti turchi attualmente sotto processo, ed ha sottolineato con le parole del Cardinal Martini quanto sia importante “Dare voce a che non ha voce” e di come la memoria sia strumento di costruzione della legalità, un’azione civile da perseguire civica e quotidiana.quotidianamente.
Il dott. Giulietti ha anche lanciato la proposta di ricordare il 14 di ogni mese con ogni mezzo d’informazione tutti i casi irrisolti ed a che punto sono le indagini, ha letto e consegnato le lettere dei familiari di Giulio Regeni ed Ilaria Alpi, attualmente ancora in attesa di conoscere la verità e di ottenere giustizia.
Quest’articolo vuole essere parte integrante della “scorta mediatica” l’unico modo di non lasciare soli i colleghi colpevoli solo di voler far bene il proprio lavoro sfuggendo alla facile connivenza con il potere politico che ha determinato il depauperamento della professione giornalistica alimentando indifferenza e cinismo.
“Chi dimentica diventa il colpevole”… noi tenteremo di non farlo!