
Ogni estate che si rispetti ha il proprio tormentone e quello di questa stagione è stato quello delle docce gelate, meglio note come l’ice bucket challenge, letteralmente le secchiellate di cubetti di ghiaccio. Dai vip ai politici, fino alle persone comuni, tutti hanno risposto all’appello del web, promosso dalla dalla ALS Association, l’associazione Usa che si occupa di Sla. Il “gioco” punta a sensibilizzare l’opinione pubblica ed è semplice: chi viene sfidato ha 24 ore di tempo per rovesciarsi addosso un secchio di acqua gelata e scegliere poi di fare o meno una donazione all’associazione. Chi supera la prova conquista il diritto di sfidare altre persone e così via. Ora fin qui tutto chiaro ma come ovvio il rischio piuttosto prevedibile è quello che questa moda, come da definizione, rischi di essere solo un fenomeno passeggero e quindi passibile a essere criticato in quanto tale. Un’ombra di scetticismo è sempre legittima, per quanto il fine giustifichi i mezzi e le donazioni a favore della giustissima causa abbiano subito un notevole aumento, ma una riflessione contro corrente arriva dalle pagine del portale web Diario Partenopeo che riportiamo qui di seguito. “Sull’onda del tormentone dell’estate 2014, l’Ice bucket challenge, l’associazione Insieme per l’infanzia di Bacoli, mediante il suo progetto di aiuto umanitario “Friends and Bikers for Africa” ha lanciato la sua sfida contro lo spreco dell’acqua, elemento vitale e prezioso del quale non tutti hanno il privilegio di beneficiarne. E’ il caso del Bénin, paese più povero al mondo che quotidianamente lotta per la sopravvivenza proprio a causa della mancanza dell’acqua potabile. La sfida lanciata da Water for Africa challenge non è una critica al fenomeno dell’Ice bucket, come raccolta fondi per la Sla, bensì come esso si sia trasformato in puro esibizionismo dove personaggi famosi e non si sono mostrati semplicemente con un secchio di acqua gelata sfidando a loro volta amici a seguirne il loro esempio e perdendo di vista l’obiettivo finale di questa doccia gelata. Water for Africa challenge è volto così a sensibilizzare l’utenza sull’utilizzo consapevole dell’acqua invitando coloro che per gioco si lanciano a mò di sfida secchiate di acqua fredda a fermarsi, anche solo per un istante prima della doccia gelata, a pensare a tutte quelle persone che potrebbero farne di quell’acqua un uso molto più consono ed utile alle esigenze quotidiane di una vita umana. Partendo da Napoli, quartier generale di “Friends and Bikers for Africa” è partita la sfida sui social network dove si esorta a rinunciare ad un caffè e donare, anche solo un euro alla causa così da trasformare quell’euro in un bicchiere d’acqua per i bambini del Bénin entro i primi mesi dell’anno entrante. Per sostenere ed offrire il proprio contributo al Bénin, clicca qui per diventare protagonisti e non semplici donatori del progetto umanitario.