
Photo talk con i vincitori del Worl Press Photo 2015.
Arianna Arcara (Cesura, per Andy Rocchelli), Fulvio Bugani, Turi Calafato, Paolo Marchetti, Michele Palazzi, Massimo Sestini, Gianfranco Tripodo e Paolo Verzone con Alessia Glaviano.
Piccolo paese con un’ eccellenza fotografica italiana importante. I giovani fotografi hanno raccontato le loro emozioni nel ricevere la mail da parte di uno dei contest più ambiti dai fotogiornalisti a livello mondiale.
Il World Press Photo è sicuramente come l’ Oscar della fotografia.
Premiato Andy Rocchelli, secondo premio nella categoria “Ritratti Stories”, il giovane fotografo ucciso in Ucraina il 24 maggio scorso da colpi di mortaio vicino a Sloviansk, l’ex roccaforte dei filorussi. Secondo premio della sezione “General News”, per la foto scattata nel luglio 2014 “Operazione Mare Nostrum” di Massimo Sestini che documenta il dramma dell’immigrazione. Sulla barca sono stipate circa 500 persone che, contemporaneamente, sentendo il rumore dell’elicottero su cui viaggia il fotografo, alzano lo sguardo verso il cielo. Scampate alla morte, sognano di potersi costruire un futuro in Europa. Giovanni Troilo si aggiudica il primo premio “Contemporary Issues Stories” per i tetti di Charleroi in Belgio. Lo scatto di Paolo Verzone per l’agenzia Vu è terzo nelle “Portraits stories”. Paolo Marchetti vince il terzo premio per “Nature Morte” con i rettili sgozzati in un allevamento abusivo in Colombia.
Gianfranco Tripodo vince il terzo premio “General News” con la foto di un migrante nascosto sotto un’auto dopo aver oltrepassato il confine, mentre Turi Calafato si aggiudica il terzo premio “Daily Life” per un’intensa immagine scattata a Nagoya. Premiato Giulio di Sturco con il secondo premio “Contemporary Issues Stories” con un’immagine di studios cinesi, e il terzo premio a Fulvio Bugani per “Waria”. Infine, Michele Palazzi vince il primo premio “Daily Life Stories” per gli scatti di vita in Mongolia.
Gli argomenti trattati sono stati tanti ma va sottolineato che oggi in Italia manca una preparazione culturale fotografica.
Non basta amare la fotografia e riuscire a fare un buono scatto per poter dire:
“sono un fotografo”.
Foto servizio di Luciana Latte.