
Procida (NA) – Si è concluso con entusiasmo e grandi numeri l’ottava edizione del Raduno Jazz Manouche di Procida che si conferma uno degli appuntamenti più attesi e coinvolgenti del panorama musicale estivo. Migliaia di spettatori, provenienti da tutta Italia e dall’estero, hanno affollato le piazze, i vicoli, le terrazze e le spiagge dell’isola per i tre giorni dell’evento.
Il raduno si è aperto venerdì sera alla Corricella, in un’atmosfera sognante e intima, con il concerto dell’Andreas Unge Quartet: una serata coinvolgente, che ha richiamato turisti e residenti sul piccolo il porticciolo colorato a godere di ottima musica, sorseggiando freschi drink ad inaugurare l’estate. La mattinata successiva il Raduno si è spostato alla Chiaiolella per una Jam Session, mentre sabato sera è stato il giorno della grande emozione: la serata a Terra Murata, con il live del Daniele Corvasce Trio insieme ad Alfredo Pumilia ed Edoardo Petretti. Il concerto ha segnato uno dei momenti più intensi e indimenticabili. Centinaia di persone raccolte nella suggestiva piazzetta Guarracino hanno assistito a uno spettacolo sospeso tra cielo e mare, in un crescendo musicale che ha coinvolto il pubblico in un rito collettivo, dal sapore quasi mistico.
Ma la magia non si è fermata lì. Domenica pomeriggio, la spiaggia della Lingua ha regalato un finale piacevole e all’insegna della leggerezza e buona musica,con i concerti degli Psychè e di Kandiraki.
La brezza marina ha allietato il pubblico presente, chi disteso sulla sabbia, chi in piedi a ballare a ritmo di musica, in un’atmosfera estiva e vibrante.
“Le emozioni in questi giorni si sono spostate in gruppo, come un unico respiro, tra artisti e pubblico – ha dichiarato il direttore artistico e ideatore del Raduno, Alessandro Butera -. Abbiamo suonato, riso, vissuto, ma soprattutto ci siamo ascoltati. Con attenzione. Con verità”.
Soddisfatte anche le istituzioni locali. L’Assessore al Turismo del Comune di Procida, Leonardo Costagliola, ha dichiarato: “Procida si conferma sempre più un laboratorio sperimentale di creatività grazie all’azione di tante associazioni e cittadini attivi, rendendo questo Raduno un’occasione imperdibile per vivere la musica in un contesto suggestivo, unendo la bellezza paesaggistica dell’isola alla ricchezza culturale del jazz manouche”.
Foto: Sabrina Cirillo