
I nuovi clochard del nostro paese sono giovani laureati, disoccupati, separati. Questo ci sorprende molto, perchè quando si parla dei senzatetto pensiamo a persone non istruite, che per scelta vivono per strada ma non è così. Ci si ritrova per strada perché la tua compagna ti lascia, e il cuore non regge. Può succedere perché perdi il lavoro, e prima c’è la benzina, poi la spesa, poi le bollette, infine l’affitto, e i soldi non bastano e, alla fine, resti senza. Può succedere perché un bicchiere tiene lontana la paura, ma, poi, la sola paura che ti rimane è quella di non bere. Può succedere perché hai corso per troppo, e a un certo punto hai dimenticato perché lo stavi facendo. Può succedere a te, al tuo migliore amico, alla persona che ti sta accanto. La paura peggiore dell’uomo moderno: ritrovarsi senza più nulla.
È successo a Wainer Molteni: a trent’anni finisce per strada, a Milano. Conosce il freddo, la fame, lo sporco. Ci resta per otto anni, potrebbe passarci una vita. Reagisce, fonda “Clochard alla Riscossa”, il sindacato dei senzacasa. I barboni, dice, non sono parassiti, ma persone che hanno sogni e talenti da realizzare. Diventerà consulente della giunta Pisapia per il recupero sociale dei senzatetto. Wainer nel 2012 pubblicherà il libro “Io sono nessuno.Storia di un clochard alla riscossa”, una storia ricca di speranza e solidarietà. Ma come Wainer ci sono tanti altri giovani come Andrea giovane ventottenne, laureato in Giurisprudenza e diplomato al conservatorio che vive per le strade di Milano.Si parla di due giovani milanesi, ma storie come queste ce ne sono tante basta girare l’angolo di casa e trovare disperazione. Ci rendiamo conto che siamo nel 2015 e il nostro paese non dà speranza e futuro per una vita dignitosa come recita l’art. 3 della nostra Costituzione. Tutto scritto su Carta ma nei fatti nessuna risoluzione dei problemi.